Con Tu non puoi vivere, Edizioni Hypnos chiude la trilogia del Mondo dei Culti dello scrittore horror svedese Anders Fager, ispirata ai Miti di Cthulhu di H.P. Lovecraft.

Qui siamo di fronte a una rilettura eterodossa della mitologia di Lovecraft. Fager ha infatti conosciuto l’universo lovecraftiano attraverso i giochi di ruolo e ha confessato di non amare molto Lovecraft, pur essendo rimasto fortemente suggestionato dal suo universo impazzito.

Questo ci permette di riconoscere l’impatto dirompente di Lovecraft sulla narrativa fantastica, così come all’interno culturale popolare.

Oggi il Solitario di Providence viene spesso citato, molte volte anche a sproposito tanto da dare la sensazione di un interesse superficiale riguardo la sua letteratura che racconta un orrore profondo, che ritroviamo anche nella nostra società attuale: le sue divinità sono il presagio e il simbolo della crisi della cultura occidentale, dei disastri della seconda guerra mondiale e del disagio dell’uomo moderno.

Fager ha colto questo disagio e l’ha riletto a suo modo, con risultati che possono piacere o meno ma che, nei racconti più riusciti, hanno una loro originalità. 

Come nei precedenti capitoli, questo libro è composto da racconti alternati ad alcuni frammenti che non risultano, come forse si potrebbe pensare, fini a se stessi ma anzi riescono a creare un’atmosfera da incubo che fa un po’ da collante all’insieme.

Forse in quest’occasione lo scrittore svedese si è spinto ancora oltre nella virulenza delle immagini evocate avventurandosi verso territori truculenti in cui emerge una certa vena sadomasochistica che ricorda il Clive Barker dei Racconti di sangue.

Le storie qui presenti sono collegate fra loro in quanto alcuni personaggi vengono citati in più racconti e lasciano sottendere l’esistenza di società dedite a culti antichissimi come nell’iniziale racconto Festività, ambientato in una casa di riposo dove troviamo il personaggio della vecchia demente Agneta Silverberg.

Ma forse il momento più potente di questa raccolta è La regina in giallo, titolo che evoca ovviamente Il re in giallo di Robert W. Chambers.

La protagonista è My Witt, un’artista pazza rinchiusa in un ospedale psichiatrico giudiziario che ha delle visioni di dimensioni oltre la realtà e alla fine riuscirà a trovare la sua realizzazione.

Molto buono anche il racconto La scala di servizio, in cui una giovane donna è tormentata da un incubo ricorrente in cui scende le scale per recarsi nella cantina della sua casa dove, ad attenderla, ci sono creature misteriose.

Anders Fager è sicuramente un autore interessante anche se la strada da lui intrapresa potrebbe far storcere il naso ai puristi lovecraftiani. Chi ama invece autori come il già citato Clive Barker o anche un regista come David Cronenberg potrebbe trovare pane per i suoi denti.