Nel panorama del cinema fantastico, John Carpenter è una vera e propria leggenda. I suoi film hanno segnato in maniera indelebile l’immaginario di generazioni di spettatori. Le sue opere solo superficialmente possono essere associate alla fantascienza o all’horror: in realtà sfruttano i meccanismi del genere per raccontarci i problemi e le contraddizioni della nostra società.

Carpenter è per carattere un regista fuori dal tempo, o in anticipo sui tempi: molti dei suoi film più rappresentativi al momento dell’uscita nelle sale non furono capiti dal pubblico, o furono addirittura rifiutati, per essere rivalutati solo in un secondo momento e diventare veri e propri classici.

Lo stesso regista si scontrò a più riprese con le regole degli Studios, finendo per essere riconosciuto come autore prima in Europa che in patria.

Una vera e propria leggenda che avrebbe disseminato il cinema americano di una serie di titoli la cui fama sembra crescere, generazione dopo generazione, inarrestabile come le creature mutanti di uno Sci-fi degli anni Cinquanta.  Le sue sono opere popolate da antieroi che conquistano fieri lo schermo e l’immaginario collettivo con il carisma dei grandi personaggi del cinema classico hollywoodiano mentre percorrono i paesaggi posti alla frontiera dei nostri incubi, accompagnati dalle note tenebrose di colonne sonore indelebili.

Anche se da tempo si è ritirato dalle scene, John Carpenter resta ancora un punto di riferimento: lo spirito inquieto che anima il suo cinema non smette di parlarci e i suoi film sono ormai dei cult, con i quali spettatori e giovani registi sono chiamati a fare i conti.

Quello di Carpenter è un cinema che fagocita i generi e li ripropone secondo le direttive della sperimentazione e dell’intrattenimento, sotto il quale si sedimentano però le pulsioni, i malesseri e i turbamenti di una società in preda agli spasmi di mutazioni irreversibili.

E il saggio edito da Edizioni NPE ripercorre l'evoluzione artistica di Carpenter attraverso l'analisi di tutta la sua produzione cinematografica, da Grosso guaio a Chinatown 1997: Fuga da New York, dalla saga di Halloween a Il seme della follia. Un quadro completo e accurato di un maestro indiscusso anche al di fuori dei generi fantastico e horror.

John Carpenter, Maestro dell’horror politico, visualizza la realtà come un profetico incubo.

Antonio Tentori