D.F. Lycas

Parliamo di uno dei progetti in cui sei stata coinvolto\a recentemente: Horror Lovers. Puoi raccontarci com’è successo e come hai accolto la proposta? Quali sono le premesse da cui sei partito per sviluppare l’idea del tuo racconto?

Sono stato arruolato nel progetto da Gianfranco Staltari, il curatore dell'antologia. Il suo è un nome che si incontra spesso nel panorama editoriale dell'horror italiano. Lo seguo da tempo, e so che riesce sempre a tirare fuori qualche interessante iniziativa dal cilindro. Quando mi ha parlato di Horror Lovers, ho subito aderito con grande entusiasmo.

Il mio racconto è per certi versi una costola del mio ultimo lavoro, I cerchi del Diavolo, col quale sono stato finalista al concorso Io Scrittore organizzato dal Gruppo Mauri Spagnol.

Ho avuto l'idea di questo racconto mentre sfogliavo il “Compendio dell'arte essorcistica”, un famoso manuale per la lotta contro il Maligno, scritto nel XVI secolo da Girolamo Menghi. Volevo realizzare un racconto innovativo e curioso che avesse come tema l’esorcismo. Siccome si tratta di un filone già ampiamente sfruttato, l’unica strada che mi restava da percorrere era il ribaltamento del punto di vista... e così è nato Exeat.

Storicamente le antologie in Italia funzionano meno dei romanzi, che vengono preferite dai lettori per il loro più “ampio respiro”. Se, contrariamente, l’antologia è sorretta da una buona idea un progetto a tutto campo, allora vengono meglio accolte. Quali pensi siano i punti di forza di Horror Lovers?

A mio avviso sono due i cardini che fanno di questa antologia un progetto davvero interessante. Anzitutto l'idea di associare l'horror all'amore. Una storia senza amore è un po' come la tequila senza il sale: forte, ma incompleta. È vero che nell'horror l'amore non è obbligatorio, ma siccome i contrasti di solito generano curiosità, accoppiare tali argomenti è stata un'ottima idea. In secondo luogo ci sono i disegni che completano e danno forza ai racconti dell'antologia. Adoro i libri illustrati, e Horror Lovers appartiene a tale categoria. Grandioso!

Horror Lovers sarà accompagnato anche da una versione in ebook, una tua opinione sull’argomento? Pensi che l’ebook possano finalmente prendere piede nel mercato editoriale italiano e fare la differenza?

L'ebook è l'inevitabile evoluzione del libro stampato, questo è un dato di fatto. Forse al momento c'è ancora qualcosa di acerbo nel libro elettronico così come lo conosciamo, ma sono convinto che presto o tardi arriveranno altri dispositivi e altri sistemi di distribuzione che ne consentiranno una diffusione ancora più rapida e capillare. Non accadrà domani, ma è comunque questione di tempo, e allora anche da noi finalmente l'ebook vivrà la sua epoca d'oro.

Cosa ci puoi dire dell’illustrazione che accompagna il tuo racconto?

Mi è piaciuta molto. Sono stato un grande appassionato di fumetti. Purtroppo ora non ho più molto tempo da dedicare alle nuvole parlanti, ma l'occhio clinico mi è rimasto. Il disegno che illustra il mio racconto sembra uscire da una delle serie che più ho amato: Dylan Dog. Quindi che dire? Complimenti all'autore.

Attualmente a cosa stai lavorando? Ci puoi dare qualche anticipazione sui tuoi progetti futuri?

 

La scaramanzia mi obbliga al silenzio. Posso solo dire che il lavoro a cui mi sono dedicato ultimamente non è propriamente un horror, e che spero se ne saprà qualcosa di più entro la fine dell'anno.

Marco Zorzan

Come hai aderito al progetto e come hai proceduto alla creazione dell’illustrazione? Come hai ideato il concept e che tecniche hai usato?

Quando Gianfranco Staltari mi ha spedito il racconto di D.F. Lycas e mi ha chiesto di realizzare una illustrazione sulla base del racconto stesso, ho subito accettato. Per la realizzazione dell’illustrazione ho prima letto il racconto, facendomi una mia personale idea dei personaggi e, quando ho trovato la giusta immagine nella mia mente, la ho subito messa su carta. Ho usato inchiostro di china, acrilico e pennino.

Quali sono i punti di forza, secondo te, del racconto che hai illustrato?

Sicuramente la sorpresa e non dico altro per non rovinarla ai lettori…

Che opinione hai del risultato finale e cosa pensi delle antologie illustrate?

Il risultato finale mi è apparso ottimo e ho sempre apprezzato fin da piccolo i racconti illustrati e mi è capitato spesso di realizzare illustrazioni per libri ed antologie. Mi piacciono danno un altro punto di vista del racconto rispetto all’idea che può farsi il lettore.

Fumetto e illustrazione, quale prediligi e come ti differenzi nell’approccio?

Diciamo che sono due cose “leggermente” diverse, sia per la realizzazione che per quello che è il risultato finale. L’illustrazione è paragonabile a una corsa sui 100 m, mentre un fumetto è assimilabile a una maratona. Personalmente preferisco il fumetto, per il semplice fatto che sento di poterci mettere molto più di mio e quindi posso divagare e prendermi, a volte, libertà che purtroppo una semplice illustrazione non può farti prendere.

Attualmente a cosa stai lavorando? Ci puoi dare qualche anticipazione sui tuoi progetti futuri?

Per rimane in tema proprio in questi giorni mi hanno chiesto di realizzare delle illustrazioni per un libro, ma al momento non dico nulla nel merito perché è ancora tutto alla fase embrionale, sto anche portando avanti(in sincerità da un bel po’ di tempo!) un lavoro per la casa editrice americana Viper Comics su soggetto dello sceneggiatore Dan Johnson e sto preparando una mostra personale di pittura, ma al momento il lavoro più importante è fare il padre di mio figlio Jeremy…