Giulia Besa

Parliamo di uno dei progetti in cui sei stata coinvolta recentemente: Horror Lovers. Puoi raccontarci com’è successo e come hai accolto la proposta? Quali sono le premesse da cui sei partita per sviluppare l’idea del tuo racconto?

Per quanto riguarda la mia partecipazione all’antologia, il curatore Gianfranco Staltari mi ha contattata per propormi il progetto, perché aveva apprezzato la mia vena horror dal mio precedente romanzo. Ho accolto la proposta con entusiasmo, non capita mica tutti i giorni di scrivere un racconto horror erotico! 

Trovare l’idea giusta per il tema è stato complesso. In vita mia ho letto solo un racconto capace di darmi un brivido di paura, “Scendendo” di Thomas M. Disch, e non ero sicura di riuscire a riprodurre quel brivido nel mio lettore. Ho pensato a ciò che mi terrorizza, e a ciò che mi affascina e ho unito sensualità e raccapriccio nel corpo di una donna. Volevo che il lettore si calasse nei panni di Leonardo, il mio protagonista, e che fosse combattuto tra l’attrazione per lei e la repulsione per le conseguenze del proprio amore.

Storicamente le antologie in Italia funzionano meno dei romanzi, che vengono preferite dai lettori per il loro più “ampio respiro”. Se, contrariamente, l’antologia è sorretta da una buona idea un progetto a tutto campo, allora vengono meglio accolte. Quali pensi siano i punti di forza di Horror Lovers? 

Sicuramente l’argomento. Il sesso e il macabro sono temi che hanno sempre affascinato gli esseri umani. L’erotismo e il sangue sono elementi ancestrali molto molto divertenti, e “Horror Lovers” li include entrambi in tante salse e per tutti i gusti.

Horror Lovers sarà accompagnato anche da una versione in ebook, una tua opinione sull’argomento? Pensi che l’ebook possano finalmente prendere piede nel mercato editoriale italiano e fare la differenza?

L’e-book s’imporrà in Italia come accade nel mondo anglosassone, che piaccia o no: è solo questione di tempo. Il processo sarebbe agevolato se gli editori vendessero gli e-book a prezzi più ragionevoli, ma la legge di mercato esiste anche nel mondo dell’editoria, e non perdona. Quindi prima o poi i prezzi si adegueranno, e tutti avranno un e-book reader.

La scelta di fare una versione e-book di “Horror Lovers” è una scelta logica, che mi rende felice. I cartacei spariscono in pochi anni, ma probabilmente  questo e-book mia nipote potrà trovarlo ancora in giro, quando cercherà i libri della nonna su internet!

Cosa ci puoi dire dell’illustrazione che accompagna il tuo racconto?

L’illustratore che si è occupato del mio racconto è Michele Arcangeli. Avevo avuto l’opportunità di apprezzare i suoi disegni prima di sapere che sarebbe stato lui a occuparsi di “Miao!”, attraverso il fumetto horror “Schegge”. Quando ho visto la mia illustrazione ho riconosciuto subito il suo tocco, perché ha uno stile forte, inconfondibile, un po’ come un autore di romanzi che abbia una voce chiara. Non è una cosa comune a tutti, e proprio per questo sono felice che sia stato lui a illustrare il mio racconto.

Attualmente a cosa stai lavorando? Ci puoi dare qualche anticipazione sui tuoi progetti futuri?

Attualmente sono coinvolta in vari progetti, che spaziano da romanzi a racconti, dalla narrativa fantastica al mainstream. Ma sono una scrittrice cauta e preferisco tacere finché non sarà tutto ben definito.

Michele Arcangeli

Come hai aderito al progetto e come hai proceduto alla creazione dell’illustrazione? Come hai ideato il concept e che tecniche hai usato?

Ho conosciuto Giulia Besa, l'autrice del racconto, tramite Gianfranco Staltari, curatore dell'antologia nonché sceneggiatore di alcune storie che ho avuto il piacere di illustrare. È stato lui a propormi come illustratore e l’idea mi è piaciuta sin da subito.

È stata la mia prima esperienza come illustratore per racconti di questo tipo, e ne ho approfittato per avvicinarmi all'illustrazione realizzata interamente in digitale.

Quali sono i punti di forza, secondo te, del racconto che hai illustrato?

Sono un gran amante di fantascienza, e ho divorato molte antologie di racconti brevi, per alcuni versi molto simili ad “Horror lovers”. Raramente mi sono avventurato in racconti horror, e molto probabilmente proprio a causa di un celebre romanzo Horror letto un po' troppo precocemente... IT di Stephen King! Però “Miao!”, il racconto da me illustrato, è riuscito comunque ad attirare la mia attenzione. Vuoi per l'atmosfera surreale del racconto, ma mai troppo claustrofobica; vuoi per l'ottima resa della morbosità del rapporto tra i protagonisti che per l'ambiguità dei loro ruoli.

Che opinione hai del risultato finale e cosa pensi delle antologie illustrate?

Amo le antologie. Il racconto breve, se ben scritto, riesce in poche pagine e senza troppi orpelli a trasmettere ciò che spesso romanzi ben più lunghi e articolati rischiano di disperdere dietro descrizioni e divagazioni. In quanto disegnatore preferisco che molti dettagli vengano tralasciati, dando più spazio alla mia interpretazione/visualizzazione.

Fumetto e illustrazione, quale prediligi e come ti differenzi nell’approccio?

Preferisco decisamente disegnare fumetti. L'illustrazione ha bisogno di uno studio meticoloso di moltissimi fattori, in una pagina bisogna raccontare un'intero racconto, o quanto meno esaltarne momenti peculiari, e io non ho per nulla il dono della sintesi. Nel fumetto, anche in caso di racconti brevi, c'è più margine, più libertà nell'interpretare una sceneggiatura

Attualmente a cosa stai lavorando? Ci puoi dare qualche anticipazione sui tuoi progetti futuri?

Attualmente sto preparando alcuni progetti personali, alcuni per il web e uno in particolare per il mercato “tradizionale”, un racconto fantascientifico abbastanza atipico che spero di portare alla luce il prossimo anno...e magari qualche altro racconto horror...