Dal gennaio scorso gli abitanti di Canneto di Caronia, un piccolo paese in provincia di Messina, non trovano pace. Il pericolo si è insinuato nelle loro case e nelle loro vite, costringendoli a una fuga precipitosa. Una nutrita serie di inspiegabili incendi scoppiati tra le mura domestiche ha scatenato un’ondata di panico tra la popolazione. Non solo: anche i cellulari e le chiusure centralizzate delle auto hanno dato non pochi problemi. L’Enel si è messa subito in moto per scoprire come mai alcuni contatori elettrici hanno preso fuoco senza ragione. I militari dell’Arma si sono invece occupati del sequestro di apparecchi ‘impazziti’.

I più superstiziosi hanno pensato che qualcuno, a Canneto, si trastullasse da tempo con la magia nera senza conoscerne i pericoli e le insidie. Franco Valenti, perito e consulente degli spaventati abitanti, ha avviato alcune ricerche per spiegare il fenomeno e si dice sicuro che gli incendi non dipendono da fantasmi o da altre presenze maligne (vedi poltergeist). I colpevoli sarebbero i campi elettrostatici oscillanti combinati a onde elettromagnetiche lunghissime (106 hertz). Secondo Valenti l’erosione del mare giocherebbe un ruolo fondamentale nell’intera vicenda. E’ ormai noto che le rocce del sottosuolo, se stimolate da scosse telluriche o altro tipo di pressione, producono scariche piezoelettriche e fenomeni luminosi. Nel caso in questione l’incessante attività di erosione del sottosuolo da parte del mare darebbe vita a sacche d’energia elettrica che, salendo verso l’alto attraverso la rete di condutture, sfocerebbero in strani fenomeni di combustione spontanea. In pratica, è come se nelle fondamenta delle abitazioni ci fossero dei condensatori elettrolitici. La vicina linea ferroviaria completerebbe l’opera spingendo l’energia accumulata a trovare uno sfogo. A questo proposito sono numerose le testimonianze di persone che, durante i terremoti del 1905 e del 1908 che sconvolsero la Calabria e le zone attorno a Messina, videro luci e lampi. Scariche piezoelettriche, per l’appunto. Le scosse sismiche causano anche fratture nella crosta terrestre e conseguente fuoriuscita di gas infiammabile. Da qui all’incendio il passo è breve. Anche i fulmini globulari potrebbero essere responsabili delle combustioni. Si tratta di sfere luminose di vari colori che appaiono all’improvviso e altrettanto rapidamente scompaiono. Racchiudono una carica elettrica di cui non si conosce né l’intensità né l’origine.

Dopo un periodo di tregua, a fine ottobre gli strani fenomeni sono ricominciati. Stavolta oltre al fuoco, è entrata in causa anche l’acqua. Le tubature hanno cominciato a rompersi seminando disastri in parecchie abitazioni. Attualmente la Marina Militare sta conducendo dei rilievi geomagnetici ed elettromagnetici per dare una risposta definitiva alle domande di coloro che sono stati costretti ad abbandonare le proprie case.

Dispersione di energia elettrica, gas naturali, presenze demoniache. Staremo a vedere. In attesa di ulteriori sviluppi, non sarebbe male chiamare anche un prete con il suo aspersorio. Giusto per non tralasciare nulla.