Santiago, Cile. Luglio 2003. Una gigantesca creatura gelatinosa approda su una spiaggia e subito gli specialisti di tutto il mondo accorrono per studiare l’inquietante blob grigiastro arrivato dagli abissi. E’ un mostro marino?

L’esperto Sergio Letelier, (che per inciso è uno stimato ricercatore al museo di storia naturale di Santiago), è sicuro di che cosa non è: un gigantesco polpo. “Non è un polpo”, afferma lo studioso. “Non posso dire con certezza che cosa sia, ma non è quello che potrebbe sembrare a prima vista.”

Lo stesso Letelier è stato incaricato di prelevare campioni di tessuto dall’enorme creatura viscosa che misura all’incirca dodici metri. A detta di Letelier, il tessuto di cui è composta è estremamente solido e spesso. Non ha i tentacoli, né gli organi e neppure l’odore di un polpo. Il ricercatore è sconcertato e azzarda con cautela qualche ipotesi in merito: potrebbe trattarsi di una specie sconosciuta di animale marino, così come potrebbe essere parte dello stomaco di una balena. Nessuno, ovviamente, è disposto a confermare nulla, per il momento.

Per qualche giorno, quella desolata spiaggia a 600 miglia a sud di Santiago ha visto un insolito afflusso di telecamere, giornalisti e fotografi (dilettanti e non) affollarsi attorno alla molliccia carcassa.

Campioni del blob sono stati spediti a cinque paesi diversi per il consueto test del DNA. In attesa dei risultati, attenti a dove mettete i piedi, in spiaggia. Non si sa mai.