Avete bisogno di un cadavere fresco per qualche truculenta scena del vostro futuro capolavoro del cinema indipendente? Oppure cercate disperatamente un lavoro e siete disposti a tutto? Allora segnatevi il nome di quest’uomo e prendete esempio da lui: Chuck Lambert. Non preoccupatevi, Chuck è un vero esperto del settore e non vi deluderà…perché lui è morto migliaia di volte! Non ci credete? Andate a vedere il suo sito http://www.deadbodyguy.com e lo vedrete, come si dice, all’opera…

La storia di questo signore di 47 anni dell’Ohio è una di quelle semplici e assolutamente normali: una moglie, sei figli e un lavoro. Ma il sogno della sua vita è sempre stato quello di comparire in un film e diventare un attore. Il problema è che Chuck non si accontenterebbe di parti normali, ma vi chiederebbe un solo ruolo: quello del morto! Perché se proprio non può aspirare a ruoli importanti, almeno può cercare di interpretare al meglio un cadavere. Per mettersi sulla piazza ha deciso di aprire un sito personale.

Il suo motto “Help me live my dream-let me play dead” la dice tutta sulla determinazione di Chuck e su quanto prenda sul serio questa attività. Così lo si può ammirare morire nei modi più disparati. Avvelenato, strangolato, pugnalato, “ingoiato” dalla macchina. Non c’è che dire, al nostro amico la fantasia non manca e dalle foto si può anche intuire quanto si diverta a fare il morto.

Il successo è stato immediato. Sono arrivate le interviste televisive, un blog personale e, finalmente, un ruolo in un film indipendente, intitolato Horrorween, in uscita per la festa di Halloween del 2007 (così almeno recita il sito http://www.horrorween.com/). Nel film diretto da Ed Meyer, Lambert dovrebbe interpretare il proprietario di Chindows, una versione cinese di Windows (…). Ogni commento al momento è superfluo. Per altre notizie, cercate il film su IMDB e sgranate gli occhi.

Al nostro Chuck non possiamo che augurare una brillante carriera cinematografica, ricordandogli che anche Kevin Costner ha iniziato così, interpretando l’amico morto al quale i protagonisti de Il Grande Freddo andavano a porgere omaggio. Con un tale esempio, non può che essere fiducioso.