I claustrofobici certo non ne saranno lieti, ma dopo il gustoso The Descent, ci rituffiamo nelle viscere della terra per flirtare con l'idea fanciullesca di un inferno terreno e sotterraneo.

Esce oggi Il nascondiglio del diavolo (The cave nella versione originale), film che racconta di una spedizione per l'esplorazione di un fiume che scorre al di sotto dei Carpazi, in Romania, compiuta da un'équipe di scienziati.

Facendosi largo nei meandri di una fitta foresta, la spedizione s'imbatte nelle rovine di un'abbazia del Duecento, costruita all'ingresso di un immenso sistema di grotte sotterranee che sembrano essere state teatro di un'antica battaglia tra templari e demoni, un migliaio di anni prima. La squadra di speleologi e sub non è certo preparata ad affrontare quello che le grotte nascondono.

La regia è di Bruce Hunt, all’esordio in una regia cinematografica. Nato negli Stati Uniti, ma cresciuto in Australia, Hunt è conosciuto per il lavoro nel mondo della pubblicità. Nel cast Cole Hauser, Morris Chestnut, Eddie Cibrian, Rick Ravanello, Marcel Iures, Lena Headey, Piper Perabo

 

Il nascondiglio del diavolo è un'opera di fantasia, ma in realtà si sono registrate diverse scoperte di microecosistemi in evoluzione in grotte profonde, particolarmente in Romania, come nel caso recente delle grotte di Movila. Christi Lascu, famoso speleologo ed editor della prestigiosa rivista National Geographic che ha partecipato in prima persona a quella scoperta, è stato chiamato a fornire la sua consulenza per il film. “In effetti, le grotte di Movila hanno qualcosa in comune con il sito di cui si parla nel film. Eravamo alla fine degli anni Ottanta e il governo voleva costruire un’enorme centrale energetica nei pressi del Mar Nero. Mi era stato affidato l’incarico di ispezionare il terreno per verificare che fosse in grado di sostenere una struttura tanto pesante. In una di quelle grotte abbiamo trovato acque termali sulfuree piene di strani invertebrati mai visti prima”, racconta Lascu.

“Abbiamo contato centinaia di questi animali; 35 di essi sono stati classificati dagli scienziati come appartenenti a specie sconosciute”, prosegue. “Le creature vivevano esclusivamente in quella grotta. In un certo senso si tratta di fossili viventi perché sono sopravvissuti milioni di anni. Durante l’era glaciale, infatti, questi animali si rifugiarono nel sottosuolo e riuscirono a rimanere in vita grazie alle acque termali. Un collega che stimo molto, e che ha fatto di questa scoperta il tema della sua tesi di dottorato, ha stabilito che anche nel caso in cui un’esplosione nucleare distruggesse il pianeta, l’ecosistema delle grotte di Movila resterebbe intatto perché non ha bisogno di cibo né di energia solare e non ha alcun rapporto con la superficie terrestre”.

La scoperta di Movila è stata davvero incredibile perché si tratta del primo ecosistema presente nel sottosuolo basato sulla chemiosintesi. Tra le creature scoperte vi era anche un centopiedi che misurava 10 centimetri, dal morso velenoso. In Jugoslavia sono stati scoperti altri animali anfibi lunghi oltre 20

centimetri. E sebbene non sia stato scoperto alcun mostro delle dimensioni della creatura protagonista del Nascondiglio del diavolo, il sottosuolo potrebbe celare ben altre sorprese. In teoria, non esistono limiti alle dimensioni degli animali che vivono là sotto. E data la presenza nelle grotte di grosse creature alimentate dalla chemiosintesi, l’ipotesi non sarebbe poi così azzardata.