I dietrologi sono avvisati, il lago Labinkir, in Jakuzia, è uno dei posti più inospitali e con meno appeal turistico della Terra. Il più vicino luogo civilizzato è, a 120 chilometri, il villaggio di Tontor. Quindi la notizia diffusa da un gruppo di biologi dell'Università di Mosca, di un "mostro" presente in quelle gelide acque non sembra minata da intenzioni commerciali, tese a sfruttare il ricco indotto creato dall'analogo serpente marino scozzese. Inoltre, le voci che accompagnano le apparizioni del Mostro di Labinkir si diffondono già dalla fine del diciannovesimo secolo, ben prima quindi che il Mostro di Lochness diventasse una star leggendaria, tentazione per emuli di altre nazionalità.

Fatto sta che, secondo la Professoressa Liudmila Emilianova, a capo della spedizione, l'ecoscandaglio ha segnalato più volte nel fondale del lago (profondo circa 60 metri) lunghi oggetti in movimento, delle dimensioni di cinque-sette metri. Potrebbero benissimo essere normali banchi di pesci, ma le numerose testimonianze degli abitanti della zona, che si tengono ben distanti dal lago pur essendo ricco di pesce, fanno credere a qualcosa di ben più misterioso: una creatura mostruosa, serpentiforme. Già nel 1953 due geologi sovietici riferirono all'Accademia delle Scienze dell'URSS di aver visto una creatura mostruosa cercare di avvicinarli minacciosamente.

La Professoressa Emilianova si è ripromessa di approfondire le indagini, e di verificare l'ipotesi di colonie di preistorici ittiosauri sopravvissute in qualche modo in un luogo in cui la temperatura può anche raggiungere i 70 gradi sotto zero, raggiungibile soltanto in aereo, cavallo o fuoristrada.