Alcune persone dotate di poteri paranormali si riuniscono per evocare un fantasma.

Come dite? L’avete già sentita, eh?...

Ok, proviamo con questo: un gruppo di ricercatori si incontrano per evocare, nel corso di una seduta spiritica, il fantasma di una persona mai vissuta, unicamente sulla base della loro forza di volontà e della loro fede nella sua supposta esistenza.

Ci riescono ma a un prezzo terribile: nessun’ombra può venire proiettata senza un corpo e l’effetto del loro esperimento fornisce la vita a una cosa mai nata, 50 generazioni prima di quella attuale.

Come vedete all’estero ci sono ancora un sacco di scrittori capaci di tirar fuori idee davvero brillanti come questa, che è alla base di Superstition di David Ambrose e che ben presto verrà trasposta in film.

Lo sforzo produttivo combinato di Paramount, Radar Pictures e Platinum Dunes ha messo in moto questo progetto che vede lo sceneggiatore di I 13 Spettri, Neal Marshall Stevens alle prese con lo script tratto dal romanzo di Ambrose.

Stevens, enormemente affascinato dall’idea di base, ha dovuto fare i conti con un solo grande problema: nel libro l’evocazione agiva a una grande distanza temporale (come detto, più di 50 generazioni indietro) innestando tutta una serie di riflessioni sui viaggi nel tempo e concetti similari davvero difficili da inserire a metà di un film horror, specie se si cerca di evitare ogni confronto con il recente Donnie Darko. Lo sceneggiatore non ha voluto rivelare come sia riuscito a ovviare a queste trappole narrative ma si è detto sicuro di esser riuscito a mantenere intatto lo spirito del romanzo pur offrendone una versione adatta al cinema.

Vista la potenza commerciale delle tre compagnie che si sono offerte di produrre il tutto non sembrano esserci intoppi evidenti alla futura uscita in sala di questo promettente titolo.