Trama: Sfuggita ad un misterioso individuo che l’ha aggredita uccidendone il fratello John mentre era in visita alla tomba del padre, Barbara trova rifugio presso una casa di campagna dove fa conoscenza con il nero Ben, lì rinchiusosi per scampare all’improvvisa aggressività esplosa nelle persone. Qui, oltre a scoprire che nella cantina sono nascosti anche i giovani Tom e Judith e i coniugi Cooper insieme alla figlia, morsa da uno dei mostri, apprendono dai notiziari che i morti sono probabilmente tornati in vita a causa di radiazioni emesse da una sonda inviata su Venere.

 

Perché vederlo: Nato con diversi titoli, tra cui Night of the flesh eaters (letteralmente La notte dei divoratori di carne), e girato in uno splendido bianco e nero per risparmiare sulle spese per la pellicola, il primo lungometraggio di George A. Romero rimane ancora oggi un’opera innovativa e anticonformista annoverabile tra i maggiori capolavori del cinema horror (e non solo), pur ispirandosi a precedenti classici della fantascienza come L’invasione degli ultracorpi (1956) e L’ultimo uomo della Terra (1964).

Infatti, non solo introduce nella storia dello zombie movie la figura del resuscitato in cerca di carne umana da sgranocchiare, ma propone forse il primo prodotto cinematografico horror che affronta in maniera esplicita un discorso politico; individuabile sia nel fatto che abbiamo un protagonista di colore, interpretato da un ottimo Duane Jones, che nella bellissima conclusione, carica di pessimismo e priva di speranza, nel corso della quale è impossibile non scorgere una certa critica nei confronti del razzismo.

E Romero, dopo il folgorante incipit, costruisce un vero e proprio crescendo emotivo all’interno della lunga e claustrofobica situazione d’assedio, durante la quale i media rappresentano l’unico virtuale contatto tra i protagonisti e il mondo esterno; per poi chiudere con un’impressionante esplosione di violenza, tra squartamenti, cannibalismo e sequenze assai audaci per l’epoca, come quella che vede la bambina impegnata a trucidare i genitori.

Un modo di strutturare pellicole del genere che ha fatto scuola, più volte riproposto da altri autori attivi in ambito horror e fantastico (impossibile non pensare a Signs di M. Night Shyamalan).

Nel 1998, il co-sceneggiatore John A. Russo, che nel film compare anche, non accreditato, nei panni di un reporter militare e di uno zombi, ha curato una nuova edizione della pellicola in occasione del suo trentesimo anniversario, aggiungendovi qualche inquadratura di cadaveri a passeggio, un prologo in cui scopriamo da dove proviene il morto vivente che poi aggredisce John e Barbara e alcune sequenze che vedono protagonisti la scream queen Debbie Rochon e un sacerdote.

 

Curiosità: Il film è stato concepito grazie ai capitali accumulati da Romero attraverso la realizzazione di spot pubblicitari.

Nell’edizione italiana il cognome del regista è stato mutato dai distributori in Kramer, probabilmente al fine di evitare che gli spettatori scambiassero il film per una produzione iberica o nostrana.

Tom Savini, effettista dei successivi Zombi (1978) e Il giorno degli zombi (1985), ha diretto nel 1990 un rifacimento del film dal titolo omonimo.

Mike Schneider ha curato nel 2009 Night of the living dead: Reanimated, remake volto a rifare la pellicola attraverso i diversi stili di animazione – dalla CGI ai disegni a mano – di cinquecento artisti multimediali coinvolti.

Night of the day of the dawn of the son of the bride of the return of the revenge of the terror of the attack of the evil mutant, alien, flesh eating, hellbound, zombified living dead part 2: in shocking 2-D, anche conosciuto “semplicemente” come Night of the day of the dawn of the son of the bride of the return of the terror è il ridoppiaggio comico – datato 1991 – del classico romeriano, in cui il regista Lowell Mason presta la voce a tutti i personaggi.

Nel 2006 è uscito anche un La notte dei morti viventi 3D di Jeff Broadstreet, in realtà legato al film originale soltanto nell’idea di partenza e che ha avuto sei anni dopo anche il sequel Night of the living dead 3D: Re-Animation, per mano dello stesso regista.