10. Jurassic Park

(Steven Spielberg, 1993)

Jurassic Park è un tradizionale blockbuster, ma anche il film che ha mostrato le incredibili potenzialità della CGI.

Abbiamo visto creature in computer grafica muoversi e annuire e diventare a pieno titolo personaggi della pellicola.

E così come in Lo squalo, Steven Spielberg è riuscito ancora una volta a farci cascare le mascelle per l’incredulità, superando di misura ogni nostra aspettativa.

9. Il bacio della pantera

(Jacques Tourneur, 1942)

Il bacio della pantera è realizzato con un budget misero, ha pochi effetti speciali e la violenza è implicita, solo temuta, in ogni caso poco vista, ma è un film realizzato con incredibile abilità artistica. 

Un film minimalista che è simile a una poesia simbolista, l’inquietudine nasce dal quotidiano e dalla malinconia palpabile.

E poi la protagonista è una meravigliosa Simone Simon.

8. Il labirinto del fauno

(Guillermo del Toro, 2006)

L’oscura favola di Guillermo del Toro è il trionfo della narrazione: una straordinaria opera d’arte.

Ambientato durante la guerra civile spagnola, Il labirinto del fauno racconta di una ragazzina e della straordinaria avventura che intraprende per cercare di salvare la vita della madre.

Un film praticamente perfetto, che più di ogni altro rappresenta la visione artistica del regista. Un capolavoro con il quale del Toro è riuscito ad affermarsi come uno dei più visionari e talentuosi registi della sua generazione.

7. Godzilla

(Ishirō Honda, 1954)

Il film di maggior successo di Ishiro Honda, il primo del suo genere in Giappone, il più costoso dell’epoca, girato a distanza di meno di 10 anni dal bombardamento di Hiroshima e Nagasaki.

E dopo decine di sequel, Godzilla rimane il più potente esorcismo di quello che è stato un evento terribile, un promemoria del tragico trauma subito da un’intera nazione.

Godzilla non è quindi solo un film di fantascienza con uno scienziato pazzo e un uomo rinchiuso in un costume da dinosauro che si lancia su modellini di ponti. Godzilla è pura poesia, un’opera che riesce a cancellare il dolore di una nazione, una pellicola che trasforma i mostri in dei.

Un capolavoro che tutti dovremmo guardare e riguardare, per capire finalmente quanto l’horror sia un potente mezzo di liberazione dalla paura.

6. La moglie di Frankenstein

(James Whale, 1935)

Colin Clive ritorna nei panni del dottore e, nemmeno il tempo di pentirsi di quello che ha fatto, che un vecchio collega lo coinvolge in nuove macabre scoperte.

Boris Karloff è sublime come sempre e riesce a dare una nota tragica alla creatura, nonché la giusta dose di frustrazione.

Ernest Thesiger poi, ruba la scena a tutti. Lui sa come caratterizzare uno “scienziato pazzo”. La scena dell’incontro tra la creatura e Thesiger è inoltre una delle scene più iconiche della storia dell’horror.

5. La mosca

(David Cronenberg, 1986)

Blob – Il fluido che uccide, La cosa, La mosca: gli anni ’80 sono stati un decennio magico per quanto riguarda i remake degli horror fantascientifici.

David Cronenberg parte dalla versione originale con Vincent Price e la carica di umorismo e di orrore corporeo.

Jeff Goldblum è perfetto nel ruolo dello scienziato: maniacale, ingegnoso, fisico.

La mosca è uno degli ultimi grandi film horror ancora realizzati con effetti pratici, con alcune scene tra le più disgustose della storia del cinema. Dopo aver visto un enorme Brundlefly vomitare acido, è davvero difficile guardare una comune mosca con tranquillità.

4. Lo squalo

(Steven Spielberg, 1975)

Lo squalo è un monster movie? Per tutti quelli che, dopo averlo visto, non riescono a mettere un piede in acqua sì, lo è decisamente.

Nel corso degli anni si è discusso molto di come i problemi tecnici legati alla produzione abbiano alla fine massimizzato l’impatto del racconto. La scena in cui, per la prima volta, Martin Brody dà un’occhiata alla dentatura dello squalo rimane memorabile nella storia del cinema. Lo stesso vale per quella della morte di Quint, sequenza che ha provocato gli incubi a molti.

Lo squalo è un film straordinario, con personaggi grandiosi, che si trasforme in horror grazie alla sua perfetta esecuzione.

3. Alien

(Ridley Scott, 1979)

Alien è un film che riesce a far percepire lo spazio. Tra condotti e canali, Ridley Scott costruisce il suo mondo claustrofobico in cui è difficile respirare e impossibile mantenere un qualsiasi tipo di sanità mentale.

Anche se spesso considerato un film di fantascienza, Alien è puro horror, è tensione narrativa e violazione. È un’accusa all’atto di colonizzazione intrinsecamente maschile, una rappresentazione simbolica del trauma da aggressione.

Sigourney Weaver poi è meravigliosa nel ruolo della final girl che si ritrova a combattere un grottesco e viscoso mostro e a strisciare tra gli organi d’acciaio della nave tra incubi psicosessuali.

2. King Kong

(Merian C. Cooper ed Ernest B. Schoedsack, 1933)

Un film pionieristico per quanto riguarda gli effetti speciali, e gran parte del merito va all’animatore in stop-motion Willis O'Brien che, sperimentando nuove tecniche, ha rivoluzionando di fatto gli effetti visivi con soluzioni che ancora oggi vengono studiate e perfezionate.

E non è un caso che Ray Harryhausen, che si occupò delle animazioni durante l’epoca d’oro dei monster movie, sia stato un suo allievo.

King Kong è avventura e viaggio nell’ignoto, è dramma e horror, un film che non ha bisogno di un vero antagonista.

Gli interrogativi etici e la ferma condanna dell’arroganza che ha costretto Kong alla scalata dell’Empire State Building hanno poi contribuito a fare di questa storia un classico così emozionante.

1. La cosa

(John Carpenter, 1982)

La cosa da un altro mondo di Christian Nyby del 1951 è un ottimo film, ma la versione di John Carpenter del 1982 è uno dei capolavori della storia del cinema.

Carpenter mette in scena un’allegoria della Guerra Fredda e la ammanta con il suo stile teso, fatto di atmosfere, aumentando la suspense ed espandendo la mitologia e le capacità della Cosa.

Ogni fotogramma è perfetto, la telecamera si sposta attraverso corridoi vuoi, attraversa porte aperte per soffermarsi sugli uomini artigliati dal freddo artico.

Rob Bottin raggiunge l’apice degli effetti pratici nella storia del cinema horror. Nessuno che abbia visto il film può dimenticare le scene di trasformazione della Cosa e in particolare la sequenza in cui la testa mozzata di Norris (Charles Hallahan) cerca di fuggire via.

La cosa è il film horror! Effetti speciali incredibili, una storia costruita in maniera impeccabile, la regia magistrale dei Carpenter e la bellezza di Kurt Russell nel ruolo di R.J. MacReady. Non potete davvero pretendere niente di più.