Edizioni Hypnos presenta Immaculata di Hanns Heinz Ewers l’autore di Alraune, sensuale, morboso, insinuante, nei cinque racconti di questa raccolta, tutti inediti per l’Italia, ci presenta storie che aleggiano tra macabro, fantastico e orrore: una giovane donna che si ritrova in grembo un figlio concepito in sogno e il cui padre, contro ogni logica e ogni evidenza, sembra essere proprio suo fratello (Immaculata), necrofili inconsapevoli, dall’animo puro, che sembrano stringere un legame soprannaturale con i cadaveri da loro profanati (Il tradimento più atroce), musicisti che realizzano se stessi solo al prezzo di patti inconfessabili (Amore estremo), madri dai poteri demoniaci (Mia madre, la strega) e figli travolti da incredibili premonizioni (Seconda vista).

Un carosello di invenzioni, di storie che giocano con i tabù, le convenzioni, la morale, ancora oggi capaci di colpirci come un pugno allo stomaco e in cui Ewers si conferma uno dei grandi maestri del fantastico tedesco. Completa il volume il saggio dedicato a Edgar Allan Poe nel 1905, che fu alla base del suo revival a inizio Novecento, un vero manifesto di poetica in cui Ewers costruisce un suggestivo monumento all’autore americano e a tutta la letteratura fantastica.

INDICE DEL VOLUME

Hanns Heinz Ewers. All’ombra di Edgar Allan Poe, introduzione di Alessandro Fambrini

Immaculata

Seconda vista

Il tradimento più atroce

Amore estremo

Mia madre, la strega

Edgar Allan Poe

Hanns Heinz Ewers. Ascesa e caduta di un pornografo di successo, postfazione di Walter Catalano

L’autore: Hanns Heinz Ewers (1871-1943) è stato scrittore, poeta, sceneggiatore. Ricordato soprattutto per il romanzo Alraune e per il racconto Il ragno, è noto anche per la sceneggiatura del capolavoro del cinema espressionista Lo studente di Praga. Anarchico, filosemita, sostenitore dei diritti per gli omosessuali, fu anche nazionalista, reazionario, vicino al nazionalsocialismo e anzi autore di opere che ne celebravano la retorica nichilista, in un coacervo di contraddizioni che ne segnarono la vita e l’opera.