Frontiers - Ai Confini Dell'Inferno


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Autore Messaggio
HorrorMagazine
Dagon
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MessaggioInviato: Lun, 10 Nov 2008 10:21    Oggetto: Frontiers - Ai Confini Dell'Inferno   

Frontiers - Ai Confini Dell'Inferno



Leggi la recensione.
Dreadful_Death
Hastur
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MessaggioInviato: Lun, 10 Nov 2008 10:21    Oggetto: Re: Frontiers - Ai Confini Dell'Inferno   

Il film mi ha soddisfatto. La recensione risulta però ai miei occhi troppo entusiastica. Quando si parla di profondità epica non concordo del tutto. Troppi film ho visto in questi ultimi anni che rispettano lo stesso identico canovaccio (ragazza sensibile che si tramuta in killer efferato) e il nazismo non ha alcuna valenza all'interno della narrazione se non quello di essere un puro e semplice espediente, il tentativo di connotare diversamente qualcosa che si é ampiamente già visto.
Sulle qualità estetiche invece concordo pienamente.
Snuff 238 Mazend su LOTD:
Citazione:
E’ stato aggiunto un nuovo mattone alla grande muraglia dell’Horror d’autore, un mattone plasmato nella sanguinaria azione e nella mesta vacuità della vita moderna.
Sciamano
Reaper Reaper
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MessaggioInviato: Lun, 10 Nov 2008 15:09    Oggetto:   

concordo col fatto che con "Hostel" e "Saw" ha ben poco da spartire, qui siamo su un altro livello(superiore).
chucky82
Cthulhu
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MessaggioInviato: Lun, 10 Nov 2008 15:25    Oggetto:   

Sciamano ha scritto:
concordo col fatto che con "Hostel" e "Saw" ha ben poco da spartire, qui siamo su un altro livello(superiore).


SU Hostel di do ragione, ma su Saw no, il primo quantomeno, è nettamente superiore a questo Frontiers che comunque reputo una buona pellicola. Wink

Nessuno può fottere Chucky!!!!!!
psichetechne
Hydra
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MessaggioInviato: Lun, 10 Nov 2008 23:46    Oggetto: Re: Frontiers - Ai Confini Dell'Inferno   

(Dreadful_Death) ha scritto:
Il film mi ha soddisfatto. La recensione risulta però ai miei occhi troppo entusiastica(...) e il nazismo non ha alcuna valenza all'interno della narrazione se non quello di essere un puro e semplice espediente, il tentativo di connotare diversamente qualcosa che si é ampiamente già visto.


1) Sarei andato giù decisamente con il piccone, Dreadful-Death se avessi recensito il vergognoso e orrido “La Terza Madre” di Dario Argento (da dimenticare), oppure i soliti “Saw”, oppure ancora il noioso e grigio Eli Roth, cioè tutti quei filoni horror contemporanei che sono ormai diventati delle giostre rotte, che girano a vuoto sul perno di se stesse, gigolando e dando anche fastidio con il loro rumore. Non avrei certo usato toni “entusiastici”, anzi, avrei usato parole al vetriolo. Sono fatto così, non posso farci niente. Voglio dire che è proprio perché il deserto cinematografico horror internazionale contemporaneo fa a mio avviso notevolmente pena (non parliamo di quello italiota, che non esiste proprio), che mi viene da esultare nel vedere questo film di Gens. Certo, non è la perfezione divina, ma prova a citarmi qualcosa di veramente, “epicamente” (come ho scritto) soddisfacente nell’ambito della cinematografia horror, da quindic’ anni in qua. E soprattutto di europeo. Avercene di registi come Gens, dalle nostre parti! Ci metterei non una ma due firme. O almeno, questo è il mio modo di vedere. Poi vediamo cosa farà dopo, il francese. Non ha mica novant’anni.
2) Il tema “nazismo” non è secondo me solo un pretesto. Anzi: è il ritorno del rimosso spiattellato davanti al muso degli spettatori, che a loro piaccia o non piaccia, in tutta la sua ferocia. Ricordo solo che l’inquadratura del quadro di Hitler nel salotto dell’albergo, coincide con lo sguardo di Yasmine che sta osservando impaurita l’ambiente circostante. E i suoi occhi sono i nostri. Vogliamo forse dire, poi, che la scena della “cena di famiglia” con il comizio delirante del patriarca nazista, sulla “razza pura” e palle varie, è solo una scena messa lì da Gens en passant? Oppure che la scena del forno e del colpo alla nuca sono riferimenti che nulla hanno a che spartire con i forni di qualche altro luogo poco ameno di un’Europa del tempo che fu? Suvvìa, non diciamo cose avventate. E guardiamolo bene il film, prima di amputarlo dei suoi simbolismi più interessanti, dei suoi rimandi storici deliberati e voluti, soprattutto in un periodo come questo in cui il vento del razzismo delirante e della presunta “purezza nazionale” sta spirando così forte in Europa (vedi le recenti elezioni austriache). “Frontiers” è un film troppo accurato, cesellato nella cifra stilistica, perché si possa credere che Gens abbia costruito personaggi così definiti (quasi caricaturali), solo per caso e senza pensarci. Non a caso poi il francese parte dal presente, la rivolta nelle banlieus, per tuffarsi (e tuffarci), non a caso, nel passato più fosco. Nel letame della nostra storia. Come nella indimenticabile scena di Yasmine in mezzo ai maiali. Una scena mitologico-contemporanea.
Sunt certi denique fines quos ultra citraque nequit consistere rectum.
psichetechne
Hydra
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MessaggioInviato: Lun, 10 Nov 2008 23:46    Oggetto:   

Dimenticavo di firmarmi come recensore: Angelo Moroni.
Sunt certi denique fines quos ultra citraque nequit consistere rectum.
(Giampy D.)
Ospite

MessaggioInviato: Gio, 20 Nov 2008 01:15    Oggetto: Re: Frontiers - Ai Confini Dell'Inferno   

Non credo proprio... io penso che tu attribuisca un' eccessiva profondità a questo film... di certo se devo rendermi conto di quanto noi europi abbiamo fatto schifo durante la seconda guerra mondiale rispolvero il capolavoro di Spielberg ( non sento la necessità di dire il titolo perchè sapete a quale mi sto riferendo...). Io rispetto il genere horror, lo adoro con tutto me stesso, ma lasciatemi dre che non si possono trattare così argomenti tanto delicati... e volete sapere il perchè?? Perchè quando ho visto il film non ho riflettuto nemmeno un pò sul nazismo, ma ero tutto preso dalle scene splatter, dall'atmosfera ben accurata e dalla buona colonna sonora... Come si fa a riflettere su un argomento del genere quando sei tutto impaurito e l'unica cosa che pensi in un crescendo di terrore è:"Oh mio Dio che scena disgustosa..."??
IO penso che l'horror si distingue dagli altri generi perchè è meno "impegnativo"... ciò non è negativo, anzi... il fatto che sia meno impegnativo spinge il regista a fare in modo che il coinvolgimento sia assoluto curando la struttura audio-visiva del film.... Da tale mio ragionamento ne consegueche la presenza nel film di una matrice nazista, o meglio neo-nazista, sia assolutamente fuori luogo... Non freintendetemi, non voglio dire che sia facile realizzare un film horror, anzi, io itengo che sia un genere poco gettonato rispetto agli altri proprio per la sua estrema difficoltà... Ricapitolando è quaeto che essenzialmente voglio dire: ciò che rende grande un film horror non è tanto la trama, che può essere anche la più semplice del mondo, ma è la credibilità psicologica dei suoi personaggi. Ritenete che non sia così?? Pensate allora a Shining, La casa del diavolo, Non aprite quella porta... non mi pare che le trame di questi capolavori siano così complesse, no?
Jesse Custer
Cthulhu
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MessaggioInviato: Gio, 20 Nov 2008 08:36    Oggetto: Re: Frontiers - Ai Confini Dell'Inferno   

(Giampy D.) ha scritto:
IO penso che l'horror si distingue dagli altri generi perchè è meno "impegnativo"


Rispetto la tua elucubrazione, ma non sono d'accordo su questo punto. Se la maggior parte dei registi contemporanei, ma anche passati, si adeguano al comune far Horror come devertissment, non è detto che debba per forza essere così. Romero ha sempre fatto film, chi più che meno, non solo nella saga degli Zombi, in cui si voleva passare un messaggio ben preciso. Ma George non è l'unico, in caso mi verranno altri nomi li posterò.
(lisa v.)
Ospite

MessaggioInviato: Gio, 20 Nov 2008 18:34    Oggetto: Re: Frontiers - Ai Confini Dell'Inferno   

io l'ho trovato una macelleria priva di contenuto, film frastornante, troppo urlato e con una storia che si tiene su per miracolo, evidente mero pretesto per far vedere un pò di splatter. Saw è nettamente superiore, non scherziamo! E' avvincente al di là del sangue, e dopo 4 puntate (in attesa di vedere la V parte) sa tenere incollati allo schermo gli spettatori. Lisa V.
Jesse Custer
Cthulhu
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MessaggioInviato: Gio, 20 Nov 2008 18:51    Oggetto:   

L'unico "Saw" decente è IMHO il primo. E sottolineo decente. I restanti tre film sono monnezza allo stato puro Rolling Eyes
chucky82
Cthulhu
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Località: Fabbrica Good Guys
MessaggioInviato: Gio, 20 Nov 2008 21:48    Oggetto:   

Mah, i gusti son gusti, ma dire che il primo Saw è solo decente Rolling Eyes Rolling Eyes Rolling Eyes Rolling Eyes Rolling Eyes

Per me il primo è grandioso e i sequel molto validi

Nessuno può fottere Chucky!!!!!!
Jesse Custer
Cthulhu
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MessaggioInviato: Gio, 20 Nov 2008 23:21    Oggetto:   

Vuoi la guerra Question

Mr. Green
psichetechne
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Località: Pavia
MessaggioInviato: Ven, 21 Nov 2008 01:02    Oggetto:   

Naturalmente sono d'accordo con Vampire in Paradise. E in disaccordo con Giampy D. e Lisa V. E sono d'accordo con Vampire, sia rispetto alla critica al filone Saw, che rispetto al considerare a priori "non impegnativo" il cinema horror. A parte il fatto che ritengo tutto il cinema "impegnativo", perchè un film è un'opera d'arte (che certo può oscillare dal genere più sublime al kitsch, ma questo ruguarda l'arte, la cultura in generale, non solo il cinema horror, basti pensare alle sculture di Jeff Koons, per esempio). Tutto il cinema è impegnativo perchè è un dispositivo estetico pluristratificato (come un sogno) che si presta ad elaborazioni interpretative e di pensiero. E il pensiero E' IMPEGNATIVO. A meno che non si voglia sospendere il pensiero andando al cinema. Liberissimi di farlo: io non appartengo a questa scuola. A parte questa premessa, voglio dire, forse Giampy D. si dimentica tuttavia film come "They Live" (1989) di Carpenter, oppure il già citato Romero, che oltre ad essere "semplici" horror, sono anche riflessioni sulla società capitalista, sui suoi "orrori" deumanizzanti, sui suoi non-luoghi. Vi ricordate Zombie di Romero, in gran parte ambientato in un centro commerciale, non-luogo-simbolo della decadenza consumistica? Spero di sì. Per finire vorrei aggiungere a margine che non ho capito l'obiezione di Giampy quando dice che Frontiers non ha una "matrice neo-nazista". Ma io in verità ho detto esattamente il contrario, cioè che Frontiers è una critica alle tentazioni naziste insite nella storia dell'Europa. Tentazioni dalle quali Gens vuole metterci in guardia, come dice lui stesso a chiare lettere in un'intervista che potete trovare qui su HorroMagazine nella sezione "Approfondimenti" (nell'ottimo "Speciale Frontier(s)", a cura di Gianfranco Staltari).
Angelo Moroni
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Jesse Custer
Cthulhu
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MessaggioInviato: Ven, 21 Nov 2008 01:10    Oggetto:   

psichetechne ha scritto:
A parte questa premessa, voglio dire, forse Giampy D. si dimentica tuttavia film come "They Live" (1989) di Carpenter


Altro grandissimo film, esmpio forse anche più lampante e immediato dei film di Romero, già più sottili e, se si può dire, per pochi.
(Giampy D.)
Ospite

MessaggioInviato: Ven, 21 Nov 2008 10:46    Oggetto: Re: Frontiers - Ai Confini Dell'Inferno   

Ragazzi posso capire che può sembrare alquanto traumatica la cosa ma il primo giorno che studiai critica cinematografica l'insegnante mi disse: il cinema non trasmette nulla!! Neppure io volli credergli, ma dopo che mi articolò meglio tale affermazione non potei fare a meno di essere d'accordo... adesso vi spiego. Il cinema non ha alcun messaggio insito in sè, non è altro che una trasmissione di segni nella loro pura essenza, o meglio flagranza. Il cinema vero è significante privo di significato! Ciò che sto dicendo non è un'accozzaglia di fesserie e ve lo dimostro con un esempio: un giornalista chiese a Rossellini cosa avesse voluto trasmettere col suo ennesimo film. Sapete che risposta diede il regista stizzito al giornalista?? "Io non faccio il postino, io faccio opere d'arte". Permettemi di dire che se voi avete visto un film in cui il regista trasmette un messaggio, allora quel messaggio non ve lo sta trasmettendo ma ve lo sta imponendo!! Molti critici reputano questi film "fascisti"... Il film per eccellenza è disimpegno, è opera a sè stante che non ha certo bisogno di messaggi per esistere... Prendete ad esmpio il film "Non è un paese per vecchi", film che adoro... Trattasi di un film paticolarmente complesso, che richiede necessariamente una riflessione da parte nostra per poterlo realmente capire... se esistesse già nel film indipendentemente da noi un messaggio, non sarebbe necessaria alcuna riflessione, giusto?? Il messaggio infatti è spiattellato nel film e noi non dobbiamo darci da fare razionalmente...
Invece la riflessione che bisogna fare per comprendere il film dimostra che NOI dobbiamo crearci un messaggio a partire dal film,che NOI dobbiamo dare un senso a ciò che il regista ci ha posto davanti... NOI spettatori dabbiamo dare il tocco finale al film... un regista che ci permette di fare questo, cioè di dare un senso a ciò che ha diretto, è un regista che ci rispetta, che ci cosidera persone intelligenti... Ovviamente Romero è tra questi registi...lui infatti non ci impone nulla, ci da soltanto dei segni ( significante) ai quali dobbiamo dare un senso (significato)..
X Psichetecne: Ti contraddici nel momento in cui dici che il cinema è impegnativo in quanto opera d'arte... l'arte è disimpegno, tramette solo libertà e piacere... Un'ultima cosa: non ho detto che non è presente una matrice neo-nazista nel film... ho detto che è fuori luogo...
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