Ciao Andrea, benvenuto su Horror Magazine.  Il buio nella bocca è il tuo ultimo libro pubblicato da Safarà Editore. Un libro molto crudo, per stomaci forti e senz’altro un’opera coraggiosa. Com’è nato il progetto e hai avuto difficoltà a proporlo agli editori?

“Il buio nella bocca” è nato qualche anno fa, quando ancora doveva sbocciare la moda degli zombi. Volevo scrivere un libro ardito, sperimentale, pericoloso. Un romanzo che non fosse soltanto un romanzo. Immaginavo un’esperienza letteraria nuova, magica, straniante. Ho puntato il mirino sullo stile, spingendolo al limite. Ho scarnificato il linguaggio raschiando l’osso e sputando la polpa in faccia al lettore. Ho miscelato splatter, erotismo, romanticismo e il risultato è una sorta di ibrido tra romanzo, sceneggiatura, videogioco, fumetto. Ho trovato subito il referente giusto per “Il buio nella bocca”, sono stato fortunato. Safarà si è innamorato immediatamente del libro e ne ha realizzato una splendida edizione.

Hai lavorato a quattro mani con Tiziano Sclavi realizzando il libro cd Ballate della notte scura (recentemente uscito come allegato alla rivista XL). Com’è nata questo progetto, in cui vesti anche i panni, oltre che di scrittore, anche di musicista facendo parte del duo Secondamarea che ha musicato le ballate del libro?

Tiziano Sclavi ha accompagnato la mia infanzia e la mia adolescenza con i suoi fumetti e i suoi romanzi. Ho amato la sua opera e tante volte in passato, da ragazzino, mi è venuta la voglia di cantare le ballate e le filastrocche che contrappuntavano le storie di Dylan Dog. A 18 anni ho messo in musica “…” tratta dall’albo “Il lungo addio”. L’ho inviata alla Bonelli e dopo qualche giorno mi ha chiamato Sclavi in persona per complimentarsi. Dopo una decina d’anni io e Ilaria (Secondamarea) abbiamo ripreso i contatti, sono nate molte altre canzoni, ma soprattutto è nato un grande mondo sonoro che è quello appunto delle “Ballate della notte scura”.

Narrativa e musica. Come ti approcci ai vari media? Ci sono delle storie o un genere, piuttosto che una forma narrativa con la quale vorresti cimentarti e che non hai ancora affrontato? Per esempio, vista anche l’influenza di Sclavi, ti piacerebbe scrivere fumetti?

Mi approccio ai vari media in modo spontaneo, istintivo. Ci sono storie che trovano la loro dimensione ideale sulla carta ed altre nella musica. Mi è capitato di scrivere alcune sceneggiature, ma devo dire che preferisco leggerli i fumetti piuttosto che scriverli. Mi piacerebbe invece affrontare la scrittura cinematografica, realizzare una bella sceneggiatura per un film. Adoro il cinema e a ben guardare tutti i miei libri assomigliano più a un lungo film che a un lungo romanzo.

In che modo la musica influisce sui tuoi testi, immagini una scena e poi pensi a un ideale colonna sonora  o sono i brani che t’ispirano le scene?

Beh, non c’è una regola precisa. Il testo contamina la musica e viceversa. Tutto nasce da un’intuizione che poi si sviluppa attraverso le note o la scrittura. Devo dire che la musica è presente in tutto ciò che faccio, anche nei romanzi. In fondo che cos’è la scrittura se non suono, ritmo, silenzi, armonia, anarchia?

La tua frequentazione con l’horror è evidente, oltre ad aver realizzato anche progetti fuori dal genere (citiamo il bestseller Nerone. Il fuoco di Roma, pubblicato da Castelvecchi), nel 2011 hai pubblicato Illune, un horror molto particolare che parla di streghe, mentre nel 2010, Ecnon, horror per ragazzi che si è anche aggiudicato degli importanti premi. Ti consideri un autore horror? Come nasce questa passione e oltre a Sclavi, quali sono i tuoi autori di riferimento, sia stranieri sia italiani?

Sì, mi considero un autore horror, nel senso più vasto del termine. L’horror racchiude in sé tutto ciò che un buon libro a mio avviso dovrebbe contenere: mistero, favola, psicologia, sogni, desideri, folklore. In fondo anche “Nerone” è un horror mascherato da romanzo storico. Ho cominciato a leggere Poe, Lovecraft e King a sette otto anni. Era inevitabile che rimanessi contagiato! In Italia non c’è una vera cultura horror, si tende a virare tutto sul noir o il poliziesco (in modo piuttosto ingenuo, tra l’altro), i veri scrittori di genere si contano sul palmo di una mano. Le mie preferenze spesso esulano dal genere: amo Pasolini Buzzati e Sclavi, poi ci sono state delle belle sorprese come “Gotico rurale” di Baldini e il disturbante “Dei bambini non si sa niente” di Simona Vinci. Tra gli stranieri Bret Easton Ellis, Stephen King, Clive Barker, Richard Matheson.

Il tuo personaggio tipo è uno scrittore (Illune, Il buio nella bocca), spesso mi pare di riconoscere nelle tue trame degli episodi e dei personaggi che potrebbero appartenere realmente alla tua vita: una sorta di autobiografia romanzata con elementi fantastici. È così? Consideri lo scrivere come un mezzo per riuscire a liberare i propri “demoni” sulla carta?

Mi dispiace contraddirti, ma della mia vita nei miei libri c’è ben poco! Dettagli, per lo più. Sono molto diverso dagli scrittori protagonisti dei miei romanzi, la mia vita è molto diversa. Assolutamente sì, non c’è niente di più terapeutico che scrivere per allontanare le ombre.

Stampa digitale e stampa cartacea. Il tuo parere e come vedi in quest’ottica il futuro dell’editoria.

Il futuro dell’editoria è nel cartaceo. Il digitale è un’appendice irrilevante. Perché si compra (o si prende in prestito o si ruba) un libro oltre che per una buona storia? Per avvertire il suono della carta che si sfoglia, per sentirne il profumo, per tastare una grana, una consistenza. La lettura è anche tatto, olfatto, udito. Trovi le stesse cose in un e-book? Non credo proprio.

E in questa situazione, come giudichi la “salute” del genere horror nel panorama italiano? Al di là della crisi è possibile per i bravi autori emergere e farsi notare?

La giudico pessima. Più che altro, lo ribadisco, non c’è mai stata una vera cultura horror in Italia, almeno in campo letterario. Nel cinema c’è stato Dario Argento, nel fumetto Tiziano Sclavi, non ci sono nomi altrettanto importanti per quanto riguarda la letteratura. In ogni modo se un autore è davvero bravo troverà sicuramente la strada giusta per emergere. È sempre stato così, in fondo.

Ci puoi dare qualche anticipazione per i tuoi progetti futuri?

Nei prossimi mesi uscirà per Edizioni Ambiente nella collana VerdeNero “Giallo cromo”, un thriller-horror a sfondo ecologico ambientato in Liguria. Nella stessa collana sono stati pubblicati tra gli altri Lucarelli, Carlotto, Vichi, Baldini, Machiavelli, De Cataldo. Sarà un’uscita importante!

Andrea Biscaro è  nato a Ferrara nel 1979, si divide attualmente tra l’Isola del Giglio e Varazze. Cantautore, romanziere, scrittore per ragazzi, è considerato dalla critica una delle voci più originali e poliedriche della scena letteraria italiana. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo: il bestseller Nerone. Il fuoco di Roma (Castelvecchi 2011, Lit 2012), l’horror per ragazzi Ecnon (Coccole&Caccole 2010, 3° Classificato al Premio Internazionale Città di Cento) e il libro-cd Ballate della notte scura (Squilibri 2013) scritto a quattro mani con il padre di Dylan Dog, Tiziano Sclavi.