Allo Screamfest, il più importante festival cinematografico dedicato all’horror indipendente degli USA, quest’anno ci sarà anche un film italiano. Non un kolossal con effetti speciali e terrorizzanti scene costruite al computer, ma una produzione indipendente e low budget di tre registi torinesi: Alessandro Antonaci, Stefano Mandalà e Daniel Lascar.

You Die – scarica l’app, poi muori racconta di un’app maledetta che uccide entro 24 ore il proprietario del telefono sulla quale è installata a meno che questi non la scarichi a sua volta a un’altra persona, resettando il conto alla rovescia e guadagnando, così, altre 24 ore.

Un horror che esplora aspetti drammatici e sociali spostandosi progressivamente dalle “presenze” esterne ai demoni interiori della protagonista, che dovrà decidere se passare questa maledizione a qualcun altro oppure no.

Il festival, che si tiene nel prestigioso Chinese Theatre a Hollywood, e che ha scoperto film come Paranormal Activity, seleziona ogni anno, tra candidati di tutto il mondo, circa 20 lungometraggi inediti da proiettare e tra i quali scegliere i vincitori delle diverse categorie. Nonostante la difficoltà della selezione, il trio di registi è riuscito a farsi notare esclusivamente per la qualità del suo lavoro, non avendo familiarità con i grandi circuiti cinematografici né contatti a fare da intermediari.

Oltretutto, il film si colloca in un genere difficile per il mercato italiano: l’horror. Un doppio successo, quindi, quello di You Die che rilancia un ramo critico del cinema made in Italy e lo porta a competere direttamente ai massimi livelli.

Il lungometraggio è stato interamente girato a Torino. Con i pochi soldi a disposizione, i tre giovani talenti hanno dovuto chiamare a raccolta ogni risorsa disponibile, compensando i fondi ridotti col talento creativo e con una buona capacità di “arrangiarsi”, tipica degli abitanti dello stivale. In questo modo, grazie all’aiuto di amici e parenti, la rassicurante casa della “nonna di un amico” è diventata il teatro ideale per presenze demoniache e le zone più periferiche e degradate della città sono diventate location perfette per delitti paranormali.

Una produzione low-budget, ma ambiziosa, che ha coinvolto circa 30 persone tra i 20 e i 35 anni, tutti giovani professionisti con tanta voglia di lavorare e felici di poter dimostrare il loro valore nel proprio settore. Un progetto condiviso la cui realizzazione, nel complesso, ha richiesto un budget industriale a disposizione pari a 140.000 €, 9 mesi di scrittura, 29 giorni di riprese e 7 mesi di post-produzione.

I fondi sono stati raccolti principalmente grazie al contributo personale di Daniel Lascar e alla partecipazione economica e tecnica di Francesco Scrufari e Simone Offredo, entrambi CEO di Ulixe, software house atipica nata a Torino nel 2001 e oggi presente in tutto il mondo. Conquistata dall’idea e dalla passione dei tre registi, Ulixe ha deciso di superare i limiti del suo core business investendo sul progetto e realizzando anche l’app ufficiale del film.

Ed è proprio grazie all’uso strategico dell’app che il film introduce la sua principale novità. Si tratta, infatti, di un esperimento unico nel panorama del cinema italiano, che porta il genere horror a confrontarsi con la realtà aumentata e con le nuove tecnologie, dentro e fuori dallo schermo.

Nel caso di You Die, infatti, l’app ufficiale – una “chicca” per gli spettatori che verrà rilasciata quando il film entrerà nei circuiti di distribuzione – non è solo un canale promozionale, ma la protagonista stessa della narrazione che sconfina nel mondo reale dando allo spettatore la possibilità di giocare con la storia.

Una novità che rappresenta un grande risultato per il capoluogo piemontese e per il trio di giovani professionisti che ha curato la regia, dedicando più di un anno e mezzo alla realizzazione del film.

Daniel Lascar ha dichiarato:

Lavoriamo insieme da molto tempo; una regia “a tre teste” può sembrare un caso anomalo, ma ci integriamo bene l’uno con l’altro, tanto che abbiamo anche fondato una piccola società di produzione, la Eryde Produzioni, attraverso la quale gestiamo tutti i nostri lavori. Con You Die abbiamo raggiunto risultati che non ci aspettavamo: è bello che qualche cosa creato a Torino abbia l’opportunità di sfidare i giganti del settore, proprio a Hollywood per di più.

Ci prepariamo a volare a Los Angeles, ma siamo già pronti con nuovi progetti, convinti che il cinema italiano abbia tanto da raccontare e noi con esso. Certamente per questo risultato dobbiamo ringraziare tutta la troupe e Simone e Francesco (Offredo e Scrufari NdR) in particolare che hanno deciso di credere in questo progetto fin dall’inizio.

Per sapere se You Die riuscirà a battere i giganti di Hollywood occorrerà aspettare la fine del festival nel frattempo non resta che incrociare le dita.