Alle idee folli non c’è mai fine. Nel bene e nel male, questa scintilla di malsana fantasia ha alimentato negli anni un filone horror di bizzarrie assortite, capace di superare a briglia sciolta difficoltà tecniche e budget risicati per tirare fuori da soggetti più che assurdi dei piccoli capolavori di mostruosità che riescono a fare della loro scempiaggine un punto di forza. Di cose grottesche nel cinema del brivido - ma non solo – se ne sono viste tante, ma forse una produzione come quella di The Velocipastor potrebbe arrivare a dei vertici inarrivabili di WTF.

Sinossi: La storia, scritta e diretta da Brendan Steere, è piuttosto semplice e anche spesso abusata: un personaggio bisognoso di ritrovare se stesso dopo un qualche sconvolgimento emotivo si trova, suo malgrado, a combattere un nemico mortale dopo aver scoperto di essere un prescelto dotato di arcani poteri. Ecco quindi presentarsi in un misterioso tempio cinese Padre Stewart, un uomo di fede in cerca di una nuova spiritualità in seguito a una terribile tragedia personale, che scopre un passo alla volta di possedere l’incredibile capacità di trasformarsi in un dinosauro.

Già, un’idea, a metà tra il demenziale e il colpo di genio irrazionale, alquanto difficile da prendere sul serio, ma avvalorata da un titolo più che programmatico che promette una forte iniezione di scontri, trash, risate e momenti assolutamente splatter. Il bizzarro supereroe si trova quindi invischiato in una lotta contro il male da combattere con nuove fauci e un insaziabile appetito predatorio, convinto della bontà delle sue azioni da una prostituta del luogo. Già, perché nella sceneggiatura ci sono un prete, una squillo e anche dei pericolosi ninja votati al crimine e alla distruzione.

Se tutto questo può sembrare davvero troppo, non bisogna dimenticarsi che spesso pellicole del genere, per quanto improbabili, riescono a fare breccia grazie al tam tam mediatico che si portano dietro, creando dei casi di pellicole cult nate e cresciute quasi per scherzo grazie agli azzardi di una rete sempre troppo sensibile a offrire spazio a nuove imprese filmiche.

A favore del fantasioso regista, inoltre, si segnala che il progetto di The Velocipastor è partito da un fake trailer diffuso in Internet nel 2011, lo stesso principio alla base di Machete di Robert Rodriguez, il cui trailer, insieme a Don’t e Werewolf woman of the SS inserito in Grindhouse aveva avuto un successo tale da spingere il cineasta a sviluppare il progetto.

Il buon livello di notorietà raggiunto in breve tempo è stato tale da convincere il regista del valore della sua trovata. Nonostante una prima campagna, lanciata sulla piattaforma Kickstarter, abbia raccolto meno dei 7000 $ di budget preventivati, il film sembra essere alla fine arrivato al suo ciak conclusivo giusto in tempo per essere presentato al Texas Frightmare Weekend 2019 e trovare così una sua distribuzione, quasi certamente direct to video.

Una sanguinosa lotta mortale che sembra arrivare dalle nebbie di un tempo lontano, incurante di somigliare a una gran barzelletta.