28 settembre 1968, nasce a Shoreham, nel Sussex, Inghilterra, Naomi Watts. Suo padre Peter è un tecnico del suono dei Pink Floyd; quando muore, Naomi ha appena sette anni. Segue un periodo instabile, durante il quale la madre Miv porta a spasso per la Gran Bretagna lei e il fratello. Al termine di tanto girovagare, la famiglia Watts decide di trasferirsi nel "nuovissimo" continente. Naomi ha quattordici anni.

In Australia la bellezza di Naomi non tarda a farsi notare. A sedici anni esordisce nel cinema, in una commedia romantica intitolata For Love Alone. È l'inizio di una breve gavetta; ma già nel 1993 viene scritturata per il suo primo film statunitense, Matinee di Joe Dante, dove fa una breve apparizione. Due anni più tardi eccola in una parte di maggior rilievo, che la farà notare a numerosi fan del cinema fantastico come una di quelle bellezze particolari destinate a una gran carriera: interpreta "Jet Girl" in Tank Girl di Rachel Talalay, film punk-fantascientico di derivazione fumettara. Nel 1996, poi, prima parte da protagonista in una produzione horror in Children of the Corn IV: The Gathering, uno dei tanti seguiti dell'originale kinghiano, filmetto che ha goduto anche di qualche passaggio sulle tv italiane.

Qualche apparizione in serie tv, un passo falso (con Padrona del suo destino, uno dei più brutti film in costume di tutti i tempi)... e già la svolta nella sua carriera è a un passo.

Naomi con Samara in The Ring
Naomi con Samara in The Ring

2001. Su consiglio dell'amica Nicole Kidman, per lei quasi una sorella, si trasferisce definitivamente a Hollywood. Sempre la Kidman le trova un agente e la convince a girare quel Mulholland Drive con David Lynch che la consacra come ottima attrice e sensualissima bellezza (memorabili le scene saffiche...).

E dopo Lynch, ecco finalmente la consacrazione che a noi interessa di più: quella di protagonista di un film horror. Nel 2002 il regista Gore Verbinski la vuole nei panni di Rachel Keller, la protagonista del remake americano di Ringu, The Ring, ovverosia uno di quei film che col proprio successo ha contribuito all'energico rilancio delle tematiche horror nella grandi produzioni hollywoodiane.

Naomi continua ad alternare film "di cassetta" (come Ring) a film... di cassetta, ma ammantati di pretese intellettuali. È il caso del cervellotico 21 grammi (2003) del messicano Alejandro González Iñárritu, che quanto meno le vale una candidatura al Premio Oscar e il premio come miglior attrice al Festival del cinema di Venezia.

Tra pochissimo la vedremo di nuovo nel ruolo di Rachel Keller, in Ring 2 di Hideo Nakata; molto attesa anche la sua prova nel King Kong di Peter Jackson, dove interpreterà Ann Darrow, ovvero la "bella" rapita dal bestione.