Una sequenza iniziale d’effetto avvia questo film: il protagonista Jonah apre gli occhi, si sveglia, forse risorge a una nuova vita, in un luogo del tutto inaspettato, una fossa comune. In queste prime immagini c’è già tutta l’essenza del film: il protagonista che, seguendo un cliché, si sveglia senza alcun ricordo, inizia con lo spettatore un percorso durante il quale ricostruisce gli eventi che gli sono accaduti, mentre gli spettatori realizzano a loro volta il mistero che lo circonda.

Il regista spagnolo Gonzalo López-Gallego non racconta la storia con colpi di scena, preferisce mantenere il ritmo serrato e la tensione alta; è rivolto più a inquietare lo spettatore che a spaventarlo. Jonah si ritrova in una corsa disperata contro il tempo, cercando di ritrovare i suoi ricordi e contemporaneamente di evitare che gli eventi peggiorino.

Il protagonista è interpretato da Sharlto Copley, che si dimostra sempre più bravo e versatile; l’attore sudafricano, che adesso è presente nelle nostre sale con Elysium, è già stato protagonista in District 9 di Neil Blomkamp, nel ruolo di Wikus Van De Merwe, ed è stato Mad Murdock nel remake di A-Team. In questo film interpreta invece il duro Jonah, in un ruolo sicuramente più fisico e d’azione. L’attore si dimostra all’altezza della parte e sulle sue spalle si regge quasi tutto il film, dando valore aggiunto a una sceneggiatura già intrigante. Gli fa da comprimaria la bella Erin Richards, decisamente efficace nelle scene più drammatiche.

Gonzalo López-Gallego - finora conosciuto soprattutto per aver diretto Apollo 18, un mokumentary su una presunta missione Apollo, tenuta segreta dalla NASA - gioca molto, per la riuscita della storia, sulla perdita di coordinate del protagonista e di conseguenza dello spettatore. I personaggi sembrano per certi versi muoversi a tentoni, e questo rende sempre più pesante l’atmosfera negativa, che permane per tutto il film. Difficile dare qualche anticipazione senza rovinare il finale.

La trama è una miscellanea di vari generi, si va dall'horror al mistery, dalle atmosfere thriller fin quasi alla fantascienza, e il regista riesce a mantenere la narrazione compatta, supportato dal talentuoso protagonista.

Open Grave mi ha sorpreso a partire dal trailer. Prima della visione in sala mi aspettavo qualcosa di prevedibile, ma mi sono alzato dalla poltrona soddisfatto di aver assistito a una storia abbastanza originale.

Il finale è poi così d’impatto e inquietante come solo una 'open grave' potrebbe essere.