Dead Space 3 è il terzo capitolo della celebre saga fanta-horror iniziata nel 2008 che ha già prodotto un seguito, una miniserie a fumetti e due film di animazione. Tornano i necromorfi, e torna a smembrarli il protagonista Isaac Clarke.

Dopo un breve prologo ambientato sul pianeta ghiacciato Tau Volantis, l'azione si sposta sulla Colonia Lunare, dove Isaac vive in clandestinità. Come conseguenza degli eventi dei due titoli precedenti, egli possiede fondamentali informazioni sui Marchi, misteriosi manufatti che si pensa possano essere utilizzati come fonti di energia. Quello che è certo è che i Marchi sono l'origine dell'infezione necromorfa, che rianima e muta i cadaveri in aggressivi mostri. Braccato dal governo e dalla Chiesa di Unitology (terroristi che venerano i Marchi) Isaac fugge su Tau Volantis per salvare la sua ex fidanzata Ellie Langford. Il pianeta si rivela essere la chiave per comprendere l'origine dei Marchi e per fermare la minaccia necromorfa, che raggiunge in Dead Space 3 un livello letteralmente planetario.

Compaiono nuovi necromorfi e versioni più temibili di quelli già noti. Le creature sono rese graficamente in maniera eccellente e credibile nel mostrare deformazioni e comportamento. C'è un continuo crescendo di manifestazioni mutanti sempre più agghiaccianti, con mostri capaci di far impallidire Cthulhu. Si arriva al punto di essere inghiottiti da uno dei giganteschi boss intermedi e di dover combattere all'interno del suo stomaco, fino a quando non si è vomitati fuori.

Le dinamiche del gioco single player sono quelle del survival horror già familiari a chi ha giocato ai primi due Dead Space, anche se con una maggiore enfasi sull'azione e sui combattimenti. La tensione è sempre alta in quanto i mostri sono costantemente in agguato, anche se continuano a sbucare in massa dai condotti di aerazione, scelta ormai diventata scontata. Sul pianeta Tau Volantis le dinamiche di gioco rimangono le stesse, anche se l'ambientazione passa dai claustrofobici corridoi delle astronavi alle grotte e alle montagne coperte dai ghiacci. La citazione, inevitabile e volontaria, è al film The Thing di John Carpenter. Oltre agli incontri con i necromorfi ci sono spesso dei puzzle abbastanza banali che sembrano inseriti solo per far fare qualcosa al giocatore e renderlo a ogni costo partecipe degli eventi narrati.

Nell'esplorazione dei livelli si raccolgono circuiti e componenti da utilizzare per costruirsi armi su misura (il cosiddetto crafting). Le armi diventano così sempre più potenti e con caratteristiche diverse per quanto riguarda aspetto, danno e funzionamento. La possibilità di accedere ad armi più potenti dipende dalla bravura del giocatore nell'esplorare gli ambienti e, sopratutto, dalla volontà (e dal coraggio) di completare le missioni secondarie, che sono interessanti anche per approfondire alcuni aspetti della trama primaria.

La principale novità è stata l'introduzione del multiplayer nella modalità drop in – drop out. Dead Space 3 permette a un secondo giocatore, che interpreta il soldato John Carver, di affiancare il protagonista Isaac Clarke nella lotta contro i necromorfi. Le missioni sono le stesse della trama originale del gioco e non presentano variazioni rilevanti nella narrazione a esclusione, ovviamente, di un numero maggiore di nemici da abbattere.

Tra giocatori ci si può anche scambiare oggetti, potenziamenti e progetti di armi, in modo da stabilire un minimo di legame e cooperazione. Una simile modalità con due giocatori solo in parte sottrae la carica di tensione horror al gioco, ma non la elimina del tutto. Anche con un fidato compagno che ci affianca, i balzi sulla sedia non si risparmiano.

Si possono anche creare curiose situazioni di disparità tra i due giocatori. Per esempio, se uno dei due possiede armi più potenti, l'altro può restare nelle retrovie e lasciargli fare tutto il lavoro sporco, limitandosi a raccogliere le spoglie di guerra (ovvero kit di sopravvivenza e munizioni).

Dead Space 3 non ha la stessa impostazione survival-horror dei primi due titoli. Questo è dovuto in gran parte al fatto che il gameplay ormai è ben noto e riserva poche sorprese. Lo smembramento tattico dei necromorfi è diventato una routine senza particolare fantasia. Si dà maggiore peso all'azione e all'aspetto avventuroso: il sistema di coperture rimanda a titoli quali Gears of War, mentre l'uso di munizioni universali (valide cioè per ogni arma) fa quasi diventare il gioco un generico sparatutto in terza persona. Resta comunque un'opera estremamente godibile, dove la parte narrativa è ben integrata, salvo alcune forzature, con il gameplay.

Valutazione tecnica

Piattaforma: Microsoft Windows, Xbox 360, PlayStation 3

Publisher: Electronic Arts, Inc.

Sviluppatore: Visceral Games

N. giocatori: 2

PEGI: 18+