Anna è l'opera prima della casa di produzione italiana Dreampainters. Si tratta di un'avventura 'punta e clicca' in prima persona, ambientata in una segheria abbandonata della Valle d'Aosta, dove in passato sono avvenuti misteriosi delitti. Il protagonista si trova a dover esplorare la stessa segheria che gli è apparsa in sogno numerose volte e risolvere gli enigmi presenti.

Anna ha il suo inizio nel cortile della segheria, che ci appare come un vecchio rudere simile a molti che si trovano nelle zone rurali. Ci si accorge presto però che c'è molto più di quello che appare e l'edificio diventa un vero e proprio coprotagonista del gioco. Le stanze che compongono la segheria sono una mezza dozzina, ma riempite di oggetti e dettagli tali da renderle un microcosmo.

Lattine arrugginite, damigiane, muffa, legno marcio, mobili e sedie accatastate alla rinfusa: la cura posta nei dettagli è ammirevole e rende la segheria un posto veramente autentico e credibile, anche grazie agli ottimi effetti sonori. Scricchiolii e rumori inspiegabili contribuiscono a tenere sempre alto il livello di attenzione e ben presto ci si lascia suggestionare dall'ambiente, allarmandosi per ogni rumore sospetto.

Ci accorge infatti che la segheria non è abbandonata, ma occupata da oscure presenze, forse gli spiriti tormentati delle vittime di un delitto avvenuto anni prima. A mano a mano che si svelano gli enigmi del luogo, il soprannaturale prende il possesso dell'ambiente e della mente del protagonista, mentre strani simboli e candele rituali accese iniziano a decorare i locali della segheria.

Gli enigmi consistono nello scoprire quali oggetti combinare tra loro e in quale modo, al fine di rendere accessibili altre stanze dell'edificio e svelare nuovi frammenti della storia. Gli enigmi non hanno una soluzione intuitiva e spesso vengono forniti pochi indizi utili per la risoluzione; a mano a mano che vengono risolti ci si accorge però che incorporano una complessa simbologia, che affonda le sue radici in antichi riti pagani e pratiche magiche. Se ne resta catturati, intuendo che sono solidi elementi del folklore e delle leggende popolari di quei luoghi.

L'ultimo livello – un ipogeo – è invece molto blando, privo della ricchezza di dettagli con cui si presentano le stanze della segheria. È costituito semplicemente da corridoi sotterranei delimitati da colonne calcaree tutte identiche tra loro. Questo non toglie però che l'ultimo finale sia il migliore di quelli a disposizione e che completi la storia nella maniera probabilmente più coerente, anche se la storia stessa resta in qualche modo confusa.

Il manuale fornisce qualche spiegazione in più sui retroscena degli eventi e del protagonista, ma sarebbe stato più proficuo inserire meglio le varie informazioni utili a inquadrare la storia durante il gioco stesso. D’altra parte la mancanza di riferimenti precisi (come si dice in inglese, "all there in the manual", è tutto nel manuale) non pregiudica il godimento di Anna, e sotto certi aspetti aumenta il carico di mistero e di aspettativa, rendendo il racconto più intimo e personale.

Il gioco riesce a fare paura, non tanto per minacce mortali che incombono (non ce ne sono), quanto per l'impressione che ci sia sempre qualcosa in agguato, nascosto tra il disordine delle suppellettili o negli angoli più bui della segheria, e per l'atmosfera di disgrazia, e la consapevolezza che nella segheria è successo qualcosa di orribile che potrebbe ripetersi.

Anna è un videogioco italiano, ed è un ulteriore segnale del fatto che in Italia non mancano la professionalità e le capacità organizzative per realizzare dei prodotti di qualità, cosa d'altronde già ben dimostrata da altre esperienze simili. Purtroppo, a causa dei difetti sopra elencati, si ha l'impressione che Anna sia più un esercizio di stile e una dimostrazione di bravura che non un'opera pienamente realizzata in tutte le sue possibilità.

Valutazione tecnica

Piattaforma: Microsoft Windows

Publisher: Dreampainters

Sviluppatore: Dreampainters

N. giocatori: 1

PEGI: 16