Il sito Ufoitalia.net ha riportato, a questo indirizzo, una curiosità lovecraftiana piuttosto stimolante, che nelle entità aliene ci crediate oppure no.

Citando un brano tratta dalla sua "autobiografia", si giunge alla domanda: i terrificanti Magri Notturni (Night-gaunts) erano in realtà creature reali e il piccolo Lovecraft (6 anni) fu vittima di un caso di abduction alla X-file?

Vediamo il brano tratto dal sito Ufoitalia.net:

Nel Gennaio del 1896 la morte di mia nonna gettò la casa in un’atmosfera cupa,dalla quale non uscì mai piu'. Le vesti nere di mia madre e delle mie zie mi riuscivano paurose e ripugnanti... Fu allora che la mia vivacità naturale si spense. Cominciai ad avere gli incubi più odiosi, popolati di cose che chiamai "Night Gaunts", Magri Notturni... Erano cose nere, magre, rugose, con code lunghe e pelose, ali di pipistrello e nessuna traccia di un volto... Non avevano voce e la loro unica forma di vera tortura era l'abitudine di solleticarmi lo stomaco prima di afferrarmi e portarmi via con loro... In sogno mi trascinavano nello spazio a velocità paurosa e mi tormentavano e trafiggevano con i loro detestabili tridenti...

Il brano non fa parte dell'autobiografia, ma è tratto da una lunga lettera scritta da Lovecraft, nel 1916, a Rheinhart Kleiner. Se possedete l'epistolario pubblicato da Mondadori nel 1993 col titolo Lettere dall'Altrove, potete leggere, a pagina 16, il testo originale.

Rispetto a quello riportato mancano frasi importanti come: Avevo incubi orrendi, popolati di creature che chiamavo "magri-notturni", un termine composto di mia invenzione, & una volta sveglio li disegnavo (forse l'idea di questi esseri mi nacque guardando un'edizione di lusso del Paradiso perduto illustrata da Doré, che scoprii un giorno nel salotto a levante. E ancora: nel '96 (Lovecraft aveva appunto 6 anni) la mia unica preoccupazione, ogni sera, era di farmi restare sveglio & respingere i magri-notturni.

Queste orribili creature vengono citate anche nell'autobiografia, A proposito di una nullità, pubblicata come prefazione a L'orrore soprannaturale in letteratura: Apparivano nei miei sogni, specialmente negli incubi che includevano quelle entità oscure, alate, gommose, che chiamavo "scheletri della notte".

Incisione di Gustave Doré dal Paradiso Perduto
Incisione di Gustave Doré dal Paradiso Perduto

Non è la prima volta che un'invenzione di Lovecraft viene trattata come se si fondasse su un dato reale. Basta pensare al mercato di falsi Necronomicon venduti come libri di alta magia per rendersi conto di quanto l'opera del Maestro riesca a stimolare qualsiasi fantasia.

Ciò nonostante la suggestione è grande e, a voler sospendere per un po' il giudizio, l'articolo pubblicato su Ufoitalia.net non è poi tanto "strano"...

Nella letteratura dedicata all'Ufologia non tutti gli alieni si muovono su dischi volanti, indossano tutine argentee e usano pistole a raggi. Anzi: molte descrizioni fatte dai "testimoni" vanno ben oltre queste caratteristiche da film di fantascienza degli anni '50.

Più spesso le entità hanno aspetto "demoniaco", e si materializzano dal nulla (non di rado in camera da letto, nelle celeberrime "bed invasion"). Charles Fort prima e John A. Keel poi, per fare due esempi, hanno descritto manifestazioni di questo genere. Se avete letto The Mothman prophecies di Keel, o Creature dall'Ignoto (Fanucci, 1978), saprete che le caratteristiche di queste creature "aliene" sono l'aspetto mostruoso, la capacità di teletrasportarsi (niente dischi volanti, quindi) e i comportamenti più assurdi (ce n'è per tutti i gusti: alieni che mordono i piedi, alieni che sbranano animali, alieni che danzano, che camminano sui muri, che strisciano sotto il letto dove cominciano a ronzare). Abbiamo trovato testimonianze di molte altre cose "oscure e gommose". Ci sono testimoni pronti a giurare di aver visto, nel pieno della notte, spesso in un angolo della stanza, creature dotate di corna, magari impegnate a fissarli o a mormorare con voce acuta strane litanie. A qualche testimone è andata peggio: è il caso di quanti hanno incontrato il Popobawa, di cui abbiamo già parlato.

C'è anche un film, il gradevole They-Incubi dal mondo delle tenebre di Robert Harmon (2002), che racconta incontri ravvicinati di questo genere (qui il sito).

E' il caso di dire: sogno o realtà?

Al solito noi di HorrorMagazine scegliamo la terza via: quella della fantasia. A giudizio sospeso, ci si gode meglio la paura per l'ignoto. Ed è certo che, se qualcuno fosse in grado di scrivere un bel racconto che parli degli incontri del piccolo Lovecraft con i Magri-Notturni, noi lo pubblicheremmo di corsa.