Siamo giunti al termine di  questa incredibile avventura. Tanto lavoro, tanti ripensamenti, discussioni accese, sorrisi, scambi di opinioni e interi pomeriggi hanno animato la scelta dei cinque finalisti. Qualcuno è rimasto fuori. Qualcuno aveva buone idee che non è riuscito a esprimere al meglio, altri, come i finalisti, sono riusciti là dove gli altri hanno perso terreno. E' stato poi il turno delle tre super giurate: Barbara Baraldi, Cristiana Astori e Simonetta Santamaria. Nessun dubbio sul vincitore, mentre tra la seconda e la quinta posizione infervorava la battaglia. 

Che dire dei finalisti non vincitori? Tutti bravi autori. Tutti pieni di talento. E noi speriamo di averli aiutati a migliorare la loro posizione nel mercato dell'horror. Il Premio Algernon Blackwood nasce per lanciare scrittori verso mondi editoriali importanti. Ognuno dei finalisti, come da bando, riceverà l'attestato di merito, mentre i primi tre oltre a essere pubblicati sul secondo numero dell'almanacco di Horror Magazine (H), riceveranno le percentuali di denaro ricavate dalle iscrizioni. Una parte di ciò che non concorre, in termini monetari, alla somma da suddividere tra i tre finalisti, sarà devoluto a Medici Senza Frontiere, per dare un piccolo contributo all'Ospedale di Tabarre e alla popolazione di Haiti ancora in piena emergenza post-terremoto, mentre un'altra piccola parte andrà a coprire le spese minime di gestione del Premio.

Prima di chiudere e passare alla classifica finale, vorremmo ringraziare tutti i settantasei partecipanti alle selezioni. Il percorso non è facile. Continuate a scrivere e a leggere. Il Premio Blackwood, se vorrete, vi attende il prossimo anno.

E ora la classifica finale:

1 - Il Calzolaio di Zawadka di Sergio Donato (vince il 30% del montepremi)

2 - Nanni Orcu di Luigi Musolino  (vince il 25% del montepremi)

3 - Dove muore il giorno di Daniele Picciuti (vince il 15% del montepremi)

4 - Eternamente sua di Marco Phillip Massai

5 - L'officina di Raffaele di Umberto Maggesi

Motivazione delle giurate sull'opera vincitrice

Vince Il Calzolaio di Zawadka, per la scrittura inquietante ed evocativa e per l'originalità dell'ambientazione. L'autore ha saputo fondere i toni della paura contemporanea con il mito e il folklore. La narrazione è fredda, le immagini sono aguzze come lame di ghiaccio: non dilaniano, ma feriscono e lentamente dissanguano. Una storia gotica densa d'atmosfera e raccapriccio, degna della penna di Mister Blackwood.

A tutti voi un caro saluto. E restate sintonizzati. Presto pubblicheremo notizie riguardanti H2, il vostro almanacco del sovrannaturale preferito!