Nella collana Rizzoli Hd altro esordio di uno scrittore. Si tratta di Christopher Ransom che si presenta con il romanzo La casa dei mai nati (The Birthing House, 2009). Come scrive la traduttrice Elena Cecchini nel suo sito: <<Ransom ha di sicuro fatto un bell'omaggio ai due generi; dell'horror abbiamo molti elementi base: la casa, un album di foto, un segreto nascosto, la solitudine della mente e quella fisica, e altri particolari che non cito per non rovinarvi le sorprese sparse qui e lì... ovviamente c'è anche il sangue! Se ci mettiamo poi una vecchia casa vittoriana come scenario allora il tutto sembra condito a puntino e lascia il campo agli elementi del thriller...>>

Il protagonista Conrad Harrison è sposato con Joanna, vivono a Los Angeles. Lui ha appena ricevuto una grossa cifra da un'assicurazione per la morte sul lavoro di suo padre e nel viaggio di ritorno acquista d’impulso una vecchia casa nel Wisconsin. Ha sempre desiderato vivere in campagna, lontano dalla vita frenetica di Los Angeles. La moglie pur non condividendo il suo entusiasmo accetta di trasferirsi nella nuova casa ma deve subito assentarsi per lavoro.

Ma sicuramente la casa nasconde qualcosa: nella notte Conrad sente il lamento di un bambino, nel pavimento sotto il tappeto c’è del sangue e in un vecchissimo album trova la foto di una levatrice in cui riconosce la moglie.

La vita di Conrad si complica ancora di più quando inizia una relazione con una ragazza incinta, Nadia, che vive li vicino.

La Casa condurrà Conrad, Nadia e sua moglie Joanna, anche lei incinta, a un finale che sarà un vero incubo.

L’autore:

Christopher Ransom ha studiato letteratura presso la Colorado State University. Nella sua vita ha fatto molti lavori, ha vissuto a New York e a Los Angeles. Gli autori che lo hanno maggiormente influenzato sono Dan Simmons, Stephen King, Clive Barker e Jack Ketchum.

Attualmente  abita in Wisconsin con la moglie in una casa che 140 anni fa era un ospizio per ragazze madri. Questo è il suo primo romanzo.

Un brano:

“Questa è la mia casa. Questi sono i miei piedi. Li vedo salire le scale. Li vedo condurmi dove alla fine il mio amore sarà rivelato. Perché qualunque cosa lei sia diventata, è il prodotto del mio amore. In cima alle scale ci sono le pareti e le tavole del pavimento macchiate delle lacrime del parto. La vita è riaffiorata in questa casa e se ne è andata. C’è una crepa nel pavimento ed è la crepa del mondo, il nucleo pulsante della casa, che per sempre darà vita. Dalla casa noi nasciamo e alla casa noi torniamo. Tutto ciò che sta nel mezzo è il focolare e le braci morenti del fuoco che un tempo bruciava dentro. Stanotte ci sentiremo di nuovo al caldo, insieme. Per l’ultima volta.”

La quarta:

Il matrimonio di Conrad e Joanna è in crisi. Lui è convinto che la colpa sia della vita frenetica che fanno a Los Angeles, e della pressione a cui li sottopone il lavoro di lei, manager di una multinazionale. Conrad sogna di andare a vivere in campagna, e appena gli si presenta l’occasione acquista, nel Wisconsin, un’antica casa che nell’Ottocento ospitava ragazze madri in procinto di partorire. Convince la moglie a seguirlo, ma ben presto Joanna accetta un incarico che la terrà lontana per due mesi. Solo nella grande villa ricca di memorie e di segreti, Conrad riceve dall’inquilino precedente un oggetto che appartiene alla casa: un album di fotografie color seppia dove, tra levatrici e ragazze incinte, Conrad riconosce senza ombra di dubbio Joanna, che lo fissa con uno sguardo pieno d’odio. È l’inizio di un lungo incubo che – tra apparizioni, fantasmi, creature in carne e ossa e ossessioni – dà vita a uno dei thriller più inquietanti degli ultimi anni.

La casa dei mai nati di Christopher Ransom (The Birthing House, 2009)

Traduzione Elena Cecchini e Michele Foschini, Rizzoli, collana Rizzoli HD, pagg. 350, euro 16,00

ISBN 978-88-17-04229-1