“Scarlett ha sedici anni e si è appena trasferita a Siena, lasciandosi alle spalle l’estate, la sua migliore amica e un amore che stava per sbocciare… Nella nuova scuola conosce Umberto, che le fa subito la corte, ma Scarlett ha capito che la sua compagna di banco, Caterina, è segretamente innamorata di lui. Cosa scegliere: l’amore o l’amicizia? La risposta arriva al concerto della scuola, quando sul palco sale un ragazzo con gli occhi chiari come il ghiaccio che la cercano in mezzo alla folla. Mikael, il bassista dei Dead Stones, sembra allo stesso tempo attratto e respinto da lei, e Scarlett non può evitare di tuffarsi in quegli occhi magnetici. Ma Mikael è troppo bello e troppo strano per essere vero: solo Umberto sembra conoscere il suo segreto, ma non riesce a mettere in guardia Scarlett… Poi un omicidio inspiegabile, e Scarlett viene aggredita da una spaventosa ombra dagli occhi di fuoco. Chi è veramente Mikael? Il suo angelo salvatore o il demone che la tormenta?”

 

Provate, con l’aiuto di questa quarta, a immaginare le premesse di Twiligt: un’adolescente tormentata e incompresa dalla famiglia è costretta a trasferirsi in una nuova città e a cambiare Liceo. Qui, oltre a nuovi amici, incontra un ragazzo tanto affascinante quanto misterioso di cui si innamora perdutamente. Provate poi a sostituire la parola “demone” a quella di “vampiro”, aggiungete che questo demone (che non lo è esattamente, ma il discorso è troppo complicato per togliere in questa sede il gusto al lettore di scoprire tutto da sé) non manca di fare visite notturne alla protagonista, non fidandosi tuttavia abbastanza della propria natura, ma soprattutto trasformate lo stile piatto e insignificante di Stephenie Meyer in quello asciutto ma evocativo, scorrevole ma ricco di metafore che caratterizza la Regina del Gotico italiano Barbara Baraldi e, probabilmente, anche chi ha storto il naso di fronte alla saga di Bella ed Edward troverà in Scarlett quel quid che mancava alle avventure dei vampiri d’oltreoceano, anche perché, col procedere delle vicende, la storia acquista tutt'altre pieghe e suggestioni.

 

Se uno dei pregi della giovane autrice emiliana risiede nella sempre riuscitissima caratterizzazione dei personaggi, soprattutto quelli femminili, in Scarlett ci sorprenderanno anche la forza e il fascino di quelli maschili.

 

Non solo l’immagine eterea di Mikael, “così bello da non sembrare di questo mondo. Con quegli occhi chiarissimi, come i lupi siberiani”, o la figura - un po’ ‘emo’ -  inspiegabilmente ostile di Vincent, ma anche il riservato Umberto, lo sbruffone Lorenzo, il goffo Pietro, l’asociale Livio e soprattutto il bizzarro Edoardo, “bibliotecario per passione” che con “la cravatta a farfalla color salmone e gli “occhiali senza montatura che non celano la luminosità dei suoi occhi, azzurri come il mare” ci ricorda un po’ il Rupert Giles della più celebre ammazzavampiri dello schermo televisivo. E infine – perché no? – come suo solito, Barbara Baraldi infarcisce il cast di un animale un po’ ‘magico’, stavolta un gatto, maschio, nero: Black.

 

E poi di nuovo l’Italia, ma stavolta non è protagonista una nebbiosa e oscura cittadina dell’Emilia, bensì una Siena gotica e romanica che riflette sui suoi marmi tutto il calore dell’autunno toscano.

Capitoli snelli che spronano sempre il lettore a proseguire col successivo, dialoghi fluidi e incalzanti, pensieri in cui ogni adolescente può riconoscersi e che ogni adulto può divertirsi a sfogliare. Una scrittura matura che con le dovute finezze riesce a farsi leggere anche da un pubblico più giovane.

E i sogni, le paure e i segreti dei personaggi si intrecciano fino a spezzare la vita di qualcuno di loro, che non riuscirà ad arrivare fino al gran finale (ma lo sarà davvero?), svelando a poco a poco il vero volto di chi resta a lungo ambiguo.

 

Alcuni lettori potranno trovare Scarlett un prodotto più commerciale, rispetto alle ultime prove della Baraldi, ma, indubbiamente, non per questo meno efficace nel suo genere, piacevole da leggersi dalla prima all’ultima riga, attraverso uno stile che è ormai riconoscibilissimo dal thriller all’urban fantasy.