E’ il 22 marzo del 1999 quando la polizia trova una donna completamente nuda, a eccezione di un collare di metallo, che corre su una strada del Nuovo Messico. L’FBI inizia le indagini e altre due donne si fanno avanti raccontando di schiavitù sessuali subite per oltre 40 anni. Le indagini portano presto alla scoperta di quella che lo stesso indagato definirà in alcune occasioni la “stanza dei giochi”, in altre “il rifugio di Satana”; ovvero una roulotte, dove lo psicopatico rinchiudeva le sue vittime sulle quali sfogava la sua follia sadica. Ma Parker non agisce da solo: durante le indagini si scoprirà che ad aiutarlo sono la figlia e la fidanzata. Nel corso degli anni, vengono ritrovati i documenti di molte donne misteriosamente scomparse e durante il processo la fidanzata del maniaco racconterà che le avrebbe confessato di aver ucciso più di 80 donne.

Nonostante le molte prove a suo carico, non è stato possibile incriminare Parker per tutti gli omicidi da lui commessi, perché in Nuovo Messico non si è perseguibili per questo crimine se non viene ritrovato il corpo della vittima. È così che, nonostante le prove schiaccianti, David Parker Ray può essere solamente accusato del rapimento e dello stupro delle tre superstiti.

Il 28 maggio del 2002 l’assassino muore in carcere portandosi nella tomba i luoghi ancora rimasti segreti in cui sono seppellite tutte le altre vittime della sua follia.