Uscito nel 2006 per il solo mercato dei dvd negli USA, The plague è incentrato su un misterioso morbo che all’improvviso manda in stato comatoso tutti i bambini del mondo. L’umanità rischia pertanto di estinguersi, ma i veri problemi sorgeranno solo dieci anni dopo, quando i ragazzini (ormai diventati degli adulti) usciranno dal loro stato catatonico.

Presentato come un adattamento cinematografico di un racconto di Clive Barker, il film sa districarsi bene con una trama a metà tra L’invasione degli ultracorpi e La notte dei morti viventi, costruendo uno scenario apocalittico davvero inquietante e tutto sommato credibile.

Dopo aver ricevuto buoni consensi dalla critica, l’esordiente regista Hal Masonberg proprio in questi giorni ne reclama la paternità. Egli afferma infatti che “nel 2005, The plague è stato sottratto a me e al co-sceneggiatore Teal Minton durante la fase di post-produzione. Dopo oltre otto anni di preparazione, il girato è stato rimontato dai produttori senza il nostro coinvolgimento”. Molte scene sarebbero state aggiunte e alcuni dialoghi doppiati ex-novo. Per completare l’opera e richiamare più pubblico, si sarebbe poi anteposto il nome del noto scrittore inglese al titolo originale, nonostante il suo coinvolgimento fosse stato pressoché nullo.

Dato che la versione finale non sembra rappresentare le idee e il duro lavoro svolto dai due autori, l’intenzione attuale è quella di distribuire una director’s cut che ripristini lo spirito originario del film ed elimini quel nome così fuorviante. Tuttavia, dato che l’attuale casa di distribuzione Screen Gems non sembra essere interessata a questa iniziativa, il duo ha creato per l’occasione un particolare sito internet. All’interno, oltre a numerosi filmati con interviste ad attori (tra cui un bravo James Van Der Beek, il già noto Dawson televisivo) e regista, c’è la possibilità di firmare una petizione per sensibilizzare i responsabili dell’etichetta cinematografica.

Nulla esclude che, in caso di successo, anche qui in Italia potremo visionare questo film senza dover ricorrere al mercato dell’import.