Clive Barker è uno di quegli autori che possono vantare un ottimo rapporto con il pubblico dei videogiochi. Il suo Undying, un’intensa avventura horror in prima persona pubblicata da Electronic Arts nel 2001, ha convinto molti appassionati delfelice connubio tra la fantasia dello scrittore inglese e l’intrattenimento elettronico. Naturale, quindi, che i fan abbiano accolto con sconforto la notizia della cancellazione di un suo nuovo progetto, Demonik, in seguito ai problemi finanziari del produttore Majesco. Ma aspettino a disperarsi, perché il regista di Hellraiser ha già in cantiere un altro videogame che dovrebbe uscire a fine 2007.

Clive Barker’s Jericho sembra ripagare l'attesa tanto lunga. Il gioco è un’avventura horror in prima persona che porrà particolare enfasi sulla forza visiva, e girerà su console next generation e personal computer. Dello sviluppo si stanno occupando gli studi dell’editore britannico Codemasters, che non si è lascito sfuggire l’occasione di guidare il ritorno di Clive Barker sulla scena del digital entertainment. Ciò sta avvenendo proprio ora che molti altri scrittori e registi di fama hanno trovato nei videogame fonti inedite di ispirazione e un mercato remunerativo.

Jericho è una cittadina fantasma che giace dimenticata da qualche parte nel deserto del Nord Africa e che fa da collegamento tra il nostro mondo e una dimensione demoniaca. Il giocatore appartiene a una squadra delle forze speciali che ha il privilegio – o la sfortuna – di conoscere come stanno le cose. Addestrato nell’uso delle armi ed erudito nelle arti magiche, viene spedito a Jericho assieme ai compagni con l’obbiettivo di debellare le forze del male che dimorano in quel luogo. “Diversamente dai soliti videogiochi in cui i personaggi cercano di scappare dall’inferno, i nostri protagonisti – sottolinea Barker – hanno una missione molto più difficile. Quanto più si avvicinano alla conclusione del loro cammino nelle tenebre, tanto più si approssimano alla fonte di quell’oscurità”.

La meta è una stanza al centro di una ciclopica costruzione, composta da più fortificazioni una all’interno dell’altra. In ognuno di questi gironi, il giocatore dovrà affrontare coloro i quali, in epoche passate, avevano fallito nella sua stessa impresa e sono adesso condannati alla dannazione eterna. Man mano che si discenderà a Jericho, militari con equipaggiamento contemporaneo lasceranno così spazio a soldati della Prima guerra mondiale, crociati e guerrieri ancora più antichi. In questo modo, nell’intenzione di Barker, si sperimenteranno scontri sempre più crudi ed efferati, con il viaggio del protagonista attraverso il tempo a rappresentare in un certo senso anche la sua perdita di umanità, come un lento declino che lo avvicina inesorabilmente all’origine di tutto quel dolore. Pur senza dare una descrizione precisa di chi o che cosa si incontrerà al termine dell’avventura, lo scrittore spiega sarà l’incarnazione del male o, se si preferisce, il male nella sua forma più pura. Una ragione in più per restare incuriositi, considerato che lo stesso Barker non esita a definire Jericho “la più spettacolare, creativa e implacabile traduzione dei miei incubi”.