Les Flaneurs presenta Dark Explorer, l'antologia  horror di Stefano Cortese.

L’imprevisto che sconvolge una serata tranquilla, una smagliatura nella realtà, l’aprirsi di brecce verso ignote dimensioni, l’incontro con la cosa proveniente da un altro mondo.

Dark Explorer, nei dieci racconti che lo compongono, si annuncia a un primo sguardo come un esempio tra i più diffusi della narrativa di genere. Se non fosse che proprio qui, nascosta tra le pieghe del più classico dei topoi, si annida la sfida che Stefano Cortese lancia ai lettori più sensibili.

Diversamente da quella narrativa dell’orrore che fa i conti con la paura di un pericolo determinato e riconoscibile, l’angoscia presente in Dark Explorer è priva di un oggetto specifico, in quanto riguarda la minaccia incombente di un elemento interno ma inconscio.

Ecco, allora, che l’incubo peggiore non è la morte, che ancora tiene a distanza la cosa temuta proiettandola nel futuro, bensì il presagio di un vuoto eterno, più atroce e più terrificante in quanto presente adesso.

Inserendosi nel solco di grandi maestri come Hodgson e Lovecraft, l’Orrore Cosmico si fa, qui, impermanenza di tutte le cose, per ricacciarci «laggiù, nel buio senza tempo, dove i corpi non hanno peso e sono una cosa sola nel nulla».

L’autore: Stefano Cortese è nato a Napoli nel 1990. È laureato in Lettere Moderne e specializzato in Filologia Moderna all’Università degli Studi di Napoli «Federico II». È autore del romanzo storico La miglior compagnia (Mantova, 2014) e del romanzo biografico Virgilio o la terra del tramonto (Napoli, 2015), oltre che delle raccolte Alla murena e al cielo di pioggia. Prose in versi (Roma, 2009) e Il basilisco o della speranza (Milano, 2017), patrocinato da AISLA Onlus.