Come accostarsi al tema sette peccati capitali oggi? Argomento dalle ricchissime declinazioni in tutta la storia della letteratura antica e moderna, viene proposto ora nel pometto La Caduta di Sabrina Crivelli.

Un affascinante viaggio poetico alle radici del male, un prosimetrum, che rivela una scelta stilistica ben precisa. Una narrazione in endecasillabi – attraverso differenti civiltà, luoghi e tempi – resa ancora più drammatica da vibranti dialoghi in prosa. Uno stile particolarissimo, di cui abbiamo esempi nel teatro shakespeariano e in Dante, ma che Sabrina Crivelli utilizza con intenti diversi, in modo personale e mai realizzato prima.

Se l’ispirazione dichiarata nasce da due classici fondamentali sul tema del male e del peccato, come La Divina Commedia di Dante e La Terra Desolata di Eliot, l’autrice attinge anche a diverse opere letterarie di culture e religioni molto diverse tra loro, dando così al poema una visione universale e moderna.

Si ripercorre il tortuoso percorso di perdizione dell’umanità, costellato da figure mitologiche, storiche, letterarie e fiabesche, del mondo occidentale e orientale. Ne emergono, con stile fluido e immaginifico e un impatto sorprendentemente moderno, alcuni archetipi collettivi, le origini del male. Personaggi in balia di storie a loro stessi narrate, strutturate in cornici dall’iter labirintico, dove realtà e racconto si confondono con l’inquietante apparizione di entità demoniache, ispiratrici dei sette peccati capitali. Sono i figli del Caos che in ogni epoca storica e in ogni luogo si sono avvicinati all’uomo, avendo desiderato l’abisso. Sono le previsioni funeste dei libri sibillini, le arcane vicende legate al rito dell’acqua o il mito senza tempo di Dracula.

Ecco quindi che Sabrina Crivelli, con scioltezza e notevole conoscenza della materia letteraria, astrae il tema dei sette peccati capitali dalle loro limitanti coordinate culturali e lo estende a più ampi orizzonti, elevandolo a un linguaggio comune universale.